Ha un record: da sette anni rossazzurri in A
abilmente coordinata dal direttore dell'area tecnica Pippo Bonanno, sta dando risultati eccellenti - basti vedere anche quel che stiamo facendo nel campionato Primavera - e lascia dormire a chi presiede il Catania ed ai suoi tifosi sonni decisamente tranquilli». Di quanti giocatori sarà costretto a disfarsi il Catania alla fine di questa stagione? «Dipende dalle offerte che arriveranno. Di sicuro non svendiamo». Faccia un numero. «Se la mettete così dico "zero", ma luglio è ancora lontano». Torniamo al presente: l'Inter. Che partita si aspetta e quanto finirà? «Non ho la sfera di cristallo e quindi non sono in grado di fare pronostici, ma di una cosa sono certo: disputeremo una grande partita». Da cosa scaturisce tale sensazione? «Dalla prestazione di Parma. Vedere la squadra giocare in quel modo ad una settimana dalla conquista della salvezza è stato motivo di grande gratificazione. Si vede che il gruppo ha tante qualità. Tecniche e caratteriali». Lo si diceva anche l'anno scorso, eppure... «Eppure le cose andarono diversamente. Sono rimasto deluso non tanto perché non si centrò un obiettivo altisonante, quanto perché nelle ultime dieci partite vincemmo in una circostanza soltanto, rovinando, anche a livello di immagine, quanto fatto per gran parte della stagione. Quest'anno non deve accadere e, ne sono certo, non accadrà». Avete messo in palio un premio sostanzioso in caso di qualificazione europea? «Lo confermo, così come posso dire tranquillamente che esiste un premio legato anche al piazzamento. C'è la voglia di spingersi più in alto di dove il Catania è mai arrivato». Intanto siete ancora in corsa per la Champions League... «Suvvia, finiamola. Non perdiamo di vista la nostra realtà: parliamo di Europa league e non di altro». Chi sarà il protagonista di Catania-Inter? «Non ho dubbi e dico Gomez. Spero che sia lui a chiudere quel conto che, sportivamente parlando, è rimasto aperto con l'Inter nella gara d'andata: ad una manciata di minuti dalla fine, sull'uno a zero per loro, ci fu negato un rigore solare proprio per fallo sul "Papu". Sarebbe bello se fosse lui a decidere questa sfida». Del resto la sua squadra, a parte la gara d'andata con la Fiorentina di Montella e il derby di Palermo, non ha sbagliato partite quest'anno. «A Palermo il Catania fu tradito dalla troppa voglia di vincere. Però l'esperienza ci è servita. Il risultato dice che abbiamo perso, ma nei fatti abbiamo vinto: da Palermo siamo ripartiti di slancio verso il campionato che stiamo facendo. A volte può capitare l'esatto contrario». Si riferisce al Palermo? «No, parlo in generale». Ma questa gara è più importante per voi o per l'Inter appannata del derby? «Io sono abituato a guardare a casa mia. Inter appannata? Magari non sta volando, ma queste grandi squadre hanno sempre il colpo in canna. Vietato abbassare la guardia».