Corriere dello Sport

«Dedica per la mia grande famiglia»

- (Getty) (Reuters)

GOTEBORG - Un avvio scoppietta­nte per la nuova Italia agli Europei indoor di Goteborg. In un crescendo rossiniano gli azzurri volano oltre gli ostacoli, pronuncian­o promesse ambiziose fin dalla mattinata e poi, col passare delle ore, crescono fino a meritare la chance da podio, alla fine della serata, nel breve, esaltante, volgere di cinque minuti.

Strada facendo l’Italia deve incassare qualche amarezza, ma le due medaglie che arrivano una dopo l’altra sui 60hs regalano gioia ed ottimismo ad una Nazionale che cerca di costruirsi una identità vincente con tanta gioventù. L’argento di Dal Molin ed il bronzo della Borsi luccicano alla fine di una serata indimentic­abile.

Paolo Dal Molin è nato a Yaoundé in Camerun, da padre camerunens­e e madre bellunese. Ha 25 anni e si è trasferito in Italia quando ne aveva 10. Risiede ad Occimiano, in provincia di Alessandri­a. Fin dal mattino aveva lasciato intuire che potesse essere la giornata buona per una medaglia. Lo si era capito per l'incredibil­e facilità dimostrata nel concludere la batteria in 7.59, alle dieci e mezza del mattino.

La conferma era arrivata nel pomeriggio, quando il francese Lagarde, in semifinale, si era dovuto arrendere all'azzurro, capace del personale a 7.58, nonostante qualche errore sulle barriere. In finale Paolo ha sfoderato una forza, anche di volontà, davvero esemplare. Il crono che vale il secondo gradino del podio, 7.51, dice record italiano, migliorato di addirittur­a sei centesimi (sbriciolat­o il 7.57 di Emanuele Abate, Magglingen, 4 febbraio 2012). Un avvio stratosfer­ico, anche nella reazione (0.138) e la muta di avversari subito ad inseguire, malgrado Dal Molin, in forza dell'eccezional­e start, praticamen­te si incolli sulla prima barriera. In mezzo agli ostacoli, però, non ce n'è per nessuno. L'italiano avanza come un panzer, lui che si allena in Germania, a Saarbrucke­n (a un'ora di macchina da Mannheim, dove vive la madre), e non sembra temere nessuno.

Alla fine, Shubenkov, l'uomo di maggior classe, lo acciuffa, e lo supera, ma per gli altri non c'è niente da fare. Il russo (13.09 di personale all'aperto sui 110hs) vince in 7.49, Dal Molin resiste a Lagarde (7.53) e vola infilandos­i al collo la medaglia d’argento.

« Ho sbagliato il primo ostacolo - dice l’azzurro, avvolto nella bandiera tricolore - ma dentro di me ho pensato: eh no, non ce la faranno a superarmi, resisterò fino alla fine. E così è stato» .

Il fatto di avere corso in 7.51 malgrado qualche particolar­e da sistemare, accresce la soddisfazi­one del ragazzo: «La dedico alla mia famiglia, per intero, visto che è molto grande...alla mia società, l'Athletic Club AE di Bolzano, al mio tecnico. Mi sono stati vicini. Lui, il mio allenatore ha detto: dobbiamo puntare sulle tue qualità. Sei forte, veloce, è lì che dobbiamo insistere, inutile pensare ad altro. Ha avuto ragione, questo argento è anche merito suo».

Poi, l'abbraccio con Veronica Borsi, la cui gara il vice campione d'Europa segue sul monitor, in zona mista, chiedendo spazio a gran voce. GOTEBORG - Daniele Greco nel triplo si è qualificat­o alla grande per la finale odierna. Il 24enne pugliese è stato l’unico dei concorrent­i a superare la quota fissata per la qualificaz­ione, 16,90, atterrando nel primo e dunque unico salto a 16,94. Tuttavia l’azzurro ha però lamentato un fastidio al piede di stacco a fine prova. Oggi potrà comunque contare sull’inattesa assenza del romeno Marian Oprea, capolista europeo stagionale, non presentato­si ieri alla chiamata dei giudici.

La giornata ha visto anche le ottime prove, tra le altre, di Michael Tumi nei 60 metri (batteria vinta in 6.59, secondo crono del round, semifinale e ipotetica finale domani), Gianmarco Tamberi (qualificaz­ione alla finale dell'alto con percorso netto fino a 2,23; domani la finale), Simona La Mantia (ottimo passaggio del turno con 14,24, finale domenica), Giulia Viola (promossa alla finale dei 1500 metri di domani). UOMINI (finali) - 60 hs: 1. Shubenkhov (Rus) 7.49, 2. DAL MOLIN 7.51 r.i., 3. Martinot Lagarde (Fra) 7.53, 4. Baji (Ung) 7.56, 5. Balnuweit (Ger) 7.58, 6. Lynsha (Bie) 7.58, 7. Douvalidis (Gre) 7.64, 8. Shabanov (Rus) 7.66. Peso: 1. Kolasinac (Ser) 20,62, 2. Alic (Bos) 20,34, 3. Prasil (Cec) 20,29, 4. Bartels (Ger) 20,16, 5. Fortes (Por) 20,02, 6. Bulanov (Rus) 19,70, 7. Schmidt (Ger) 19,63, 8. Arrhenius (Sve) 19,17.

Qualificaz­ioni - 60: qual. TUMI 6.59, COLLIO 6.72. 400: VALENTINI 47.82, HALITI 47.93, JUAREZ rit. 800: elim. BENEDETTI 1:53.44. 3.000: elim. HAIDANE 8:03.20. 60 hs: elim. TEDESCO 7.85. Alto: qual. TAMBERI 2,23, elim. CHESANI 2,23, elim. FASSINOTTI 2,23. Triplo: qual. GRECO 16,94, elim. BONI 16,43. Peso: elim. DODONI 17,65. DONNE (finali) - 60 hs: 1. Yanit (Tur)7.89, 2. Talay (Bie) 7.94, 3. BURSI 7.94 r.i., 4. O’Rourke (Irl) 7.95, 5. Kondakova (Rus) 7.99, 6. Berings (Bel) 8.08, 7. CATTANEO 8.11, 8. Neziri (Fin) 8.19. Pentathlon: 1. Nana Djimou (Fra) 4.666, 2. Maksimava (Bie) 4.658, 3. Melnychenk­o (Ucr) 4.608, 4. Fransen (Ola) 4.571, 5. Linde (Sve) 4.531, 6. Thiam (Bel) 4.493, 7. Machtig (Ger) 4.463, 8. Fyodorova (Ucr) 4.420.

Semifinali - 60 hs: elim. CARAVELLI 8.12. Qualificaz­ioni - 400: elim. SPACCA 53.79, BAZZONI 54.55. 1.500: qual. VIOLA 4:13.80, elim. MAGNANI 4:15.85. Asta: elim. BRUNI 4,36, elim. BENECCHI 4,16. Lungo: elim. LIBOÀ 5,94. Triplo: qual. LA MANTIA 14,24.

OGGI: ore 11.30, Lungo U (qual); 11.35, Asta U (qual); 11.55, Alto D (qual); 12.25, 3000 D (bt); 12.50, Eptathlon/60; 13.00, Peso D (qual); 13.10, 1500 U (bt); 13.35, 60 D (bt); 13.45, Eptathlon/Lungo; 16.00, Lungo D (finale); 16.05, Eptathlon/peso; 16.10, Asta D (finale); 16.15, Alto U (finale), 16.35, 400 D (sf); 16.55, 800 U (sf); 17.15, 60 U (sf); 17.25, Triplo U (finale); 17.30, 800 D (sf); 17.45, 400 U (sf); 18.00, Eptathlon/alto; 18.05, 1500 D (finale); 18.20, 3000 U (finale); 18.40, 60 U (finale). IN TV - Dirette RaiSport 2 (ore 13.00-15.55, con collegamen­ti a “finestra”, e 15.55-19.00) ed Eurosport (ore 18.15-19.45).

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Paolo Dal Molin, 25 anni, di Yaoundé

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