Orsato dirige all’inglese: solo un neo, ma usa lo stesso metro
NAPOLI - Sotto i riflettori quanto i giocatori, Mazzarri e Conte. Quanto Cavani e Chiellini, tanto per citare i protagonisti dell'episodio più contestato: che notte, Daniele Orsato. E che scenari per il pool coordinato dall'arbitro di Schio, designato da Braschi dopo il caso-Rizzoli a dirigere la partita (finora) dell'anno: l'intreccio con il Matador, il difensore della Juve e l'assistente di porta, De Marco, non può certo finire al novantesimo. Come da copione.
ERRORI INDOTTI - E allora, nelle pieghe della partita del trentasettenne arbitro nato a Montecchio Maggiore - come l'azzurro Christian Maggio - che, guarda caso, aveva diretto una sfida tra le due squadre anche nella stagione precedente (JuventusNapoli 3-0). Inutile girarci intorno: nonostante una serie positiva di decisioni, sulla partita incide l'errore relativo allo scambio di colpi proibiti in area bianconera tra Chiellini e Cavani a fine primo tempo. La gomitata del Matador era da espulsione, ma la precedente condotta del difensore della Juve, reiterate tirate alla chioma del Matador, valeva il rigore e l'espulsione. Orsato non vede, e a indurlo in doppio errore, poi, è l'assistente di porta, De Marco: la questione si conclude con l'ammonizione dell'uruguaiano. Stop. Una macchia indelebile.
IL METRO - Per il resto, matrice anglosassone per la direzione di Orsato. Internazionale, avvezzo anche alla Champions e dunque a certi canoni: lascia giocare; fischia ma tollera i contrasti duri e anche qualche spinta di mestiere.
Al di là dell'episodio Chiellini-Cavani, il primo grattacapo arriva al 12' e va in scena davanti a De Sanctis: azione veloce, triangolo, e Lichtsteiner cade in area dopo una leggera pressione di Inler in recupero. Tutto regolare: Orsato, ben coadiuvato da Celi, lascia correre e rimanda al mittente sia le proteste bianconere sia quelle del portiere azzurro, che chiedeva la simulazione e l'ammonizione.