«Non è finita Il Napoli può fare un filotto»
Il tecnico rilancia: «Possiamo vincerne 5 di fila Orsato? I miei dicono che c’erano due rigori...»
NAPOLI - Mazzarri lascia il campo scuotendo la testa. Applaude il pubblico, prima di infilare il tunnel. Non è soddisfatto. Non può esserlo, mentre i bianconeri vanno a salutare i propri tifosi sotto la pioggia di fischi del resto dello stadio. Poi il tecnico del
Napoli si rasserena: «Sono contento di come abbiamo giocato nel secondo tempo, ho pensato di vincere. Quella palla clamorosa di Dzemaili, avremmo meritato di vincere perché qualche occasione più della Juve l’abbiamo creata. Loro hanno giocato meglio solo i primi venti minuti, hanno avuto l’occasione clamorosa con Vucinic, poi non ne ricordo altre».
Ma ora è tramontato il sogno scudetto? «Noi stiamo facendo qualcosa di fenomenale - continua Mazzarri - e continueremo a farlo fino all’ultimo, proveremo a vincere sempre e poi faremo i conti. Non è finita. Il Napoli, con un po’ più di fortuna, può fare un filotto di 4-5 vittorie» . La Juve, nel
frattempo, si allontana. «Purtroppo perdia-
«Loro hanno giocato meglio solo nei primi venti minuti Meritavamo di prendere i tre punti» «Abbiamo sbagliato un gol clamoroso con Dzemaili Purtroppo sono altri due punti persi»
mo punti, contro la Sampdoria, ora con la Juve, non ci gira bene. Secondo me, ripeto, meritavamo di vincere, come con la Samp e avremmo avuto quattro reti in più e saremmo stati più vicini a chi era davanti».
Gli chiedono di Orsato, molto atteso. Promosso? Bocciato? Mazzarri fa una smorfia
di disappunto. «Non voglio parlarne, ma se i miei ragazzi mi dicono che c’erano due rigori, devo dirlo, ma potevamo vincere lo stesso».
PRIMO PASSO - Il week end servirà per far sgrossare la tensione della supersfida con la Juventus e da lunedì si ripartirà con le perlustrazioni: Mobido Diakite (che compie oggi 26 anni) è il governatore assoluto del mercato extralarge, quello che va in onda quando ormai tutto è finito e però si può almeno dialogare. Il Napoli ha aspettato un po', prima di ripartire all'attacco: voleva Diakite verso il 29 gennaio, ma all'epoca della trattativa (lampo) il calciatore era alle prese con noia muscolari che suggerirono di rinviare qualsiasi tipo di chiacchierata. Poi, abbassate le saracinesche, De Laurentiis ha preferito per correttezza attendere: avuta certezza che il francese fosse ormai lontanissimo (irrimediabilmente) dalla Lazio, ha lasciato che la vicenda facesse il suo corso. Per un difensore che va via a parametro zero (Campagnaro è ormai interista a tutti gli effetti da un bel po') ne arriva un altro egualmente svincolato.
RITMO DI SAMP - Il calcio corre, va di fretta: è già scappato via un mese, da quando s'è chiuso il mercato, da quando Eduardo Vargas è stato spedito in Brasile, al Gremio. L'aria del Sud America deve far bene a turboma, che è partito a razzo ed ha convinto immediatamente: il Napoli (chiaramente) non lo perde di vista e l'ipotesi si riportarselo a casa è prepotente. Ma in Italia c'è folla, ci sono una serie di estimatori convinti: alla Sampdoria, ad esempio, sono convinti di essere dinnanzi ad un potenziale campioncino e dopo averlo richiesto sino a quando hanno potuto, non hanno smesso di informarsi. Tra Napoli e Sampdoria potrebbe venire fuori, neanche tanto a sorpresa, una sacrosanta alleanza, perché ci sono interessi convergenti: sul taccuino di Bign ci sono i nomi di Pedro Obiang (21) e di Nenda Krsticic (23) due centrocampisti un po' di lotta e parecchio di governo, interditore però con tanto di piedi, ragazzi dai margini di miglioramento indiscutibile, talenti sui quali investire e però crederci. Il Napoli sta alla finestra, aspetta le evoluzioni, non si stacca e sa che, eventualmente, la seconda fase per la completa maturazione per Eduardo Vargas potrebbe essere consumata in un ambiente sano, con un tecnico di assoluto spessore come Delio Rossi, un maestro che può favorine l'esplosione.
SUD AMERICA - Poi c'è il Sud America, da quale il Napoli non toglie mai gli occhi: per mesi è stato seguito Luciano Vietto (20 ma nel prossimo dicembre), un gioiellino che al Racing Avellaneda vorrebbero vendere all'asta: qualcosa è piaciuta, qualche altra no. Il napolo lascerà che i propri osservatori continuino a monitorare le prestazioni dell'attaccante, però al Racing Avellaneda si può procedere con lo shopping: perché in mediana c'è un «bimbetto», Bruno Zuculini (20 ma tra due mesi), il fratellino di Franco che gioca in Spagna, per il quale si sprecano le relazioni incoraggianti. Se Vietto ha smarrito un pizzico di referenze, il centrocampista le ha conservate intatte: l'arrivo di Radosevic (che sta facendo benissimo in Primavera) non occupa spazi, che ovviamente attraverso operazioni in uscita si potrebbero aprire. Sempre in Sud America, c'è Leandro Damiao (24) dell'Internacional di Porto Alegre: ha talento, ha fisico, ha qualità indiscutibili, ma le strade del gol per ora conducono sempre a Edinson Cavani.