MAZZARRI «Ora voglio vincerle tutte»
«Stiamo facendo meglio di quando siamo arrivati terzi. Oggi sarei disposto a battere il Chievo pure con un gol di De Sanctis»
VERONA - One man show: e in quella vigilia (apparentemente) tranquilla d'un ChievoNapoli, sale sul palco un Walter Mazzarri (in stile Crozza) che fa e disfa, prende a secchiate d'acqua gelida e poi ci infila un pizzico di verve da «maledetto toscano» , fa il matematico e l'istrione, alimenta lo stress e poi se ne ciba, saccheggia il carico d'ironia in dotazione e si trasforma in serio. Meno undici alla fine: lo spettacolo continua. L'AFFAMATO - La Juventus è in fuga, il Milan insegue: un po' cacciatore e un po' lepre, però facendo finta di niente: «Perché io non guardo né la Juventus, né il Milan. Bisogna vincerle tutte, poi i conti si fanno alla fine. Ora ci attende il Chievo, che è avversario temibile. E quando incontrano il Napoli, non ci sono avversari che avvertano cali di tensione. Stavolta dobbiamo disorientare l'avversario, partire come abbiamo fatto a Udine» .
«Cavani? Gli sta mancando soltanto il gol, però sento che arriverà presto. Alla fine faremo i conti»
parlo più. Lo farò quando i giochi saranno fatti. Tocca a voi giornalisti sottolineare le anomalie, non a me. E se ci sono disparità, vanno urlate. Non so se facciamo paura....» . IL VALZER - Si danza sulle punte, tra un Pandev (appesantito) e un Insigne (leggero): è il «duello» di sempre, lasciato sfilare via nella penombra della pretattica: «Lo vedrete in campo, non darò indicazioni prima. E comunque quando Cavani segnava tantissimo, c'era anche una costruzione: se Pandev facesse tre assist a me andrebbe benissimo. Vero, non trova la porta da un po', ma io sono contento tanto di lui, quanto di Insigne. Sono felice di questa squadra, di Rolando che è un grande giocatore ed è stato sfortunato, perché quando ha giocato in Europa League lui è stato tra i migliori. E aspetto Radosevic: è un signor giocatore, quando verrà il suo momento servirà. Ma è giovane, è un investimento, va atteso» . MA QUALE CRISI - Imbattibile dal 22 dicembre ad oggi; e però anche incapace di vincere, negli ultimi quattro turni: la verità è in un principio assolutamente personale, che Mazzarri espone come tesi: «Ora si è avvicinato il Milan, prima c'era la Lazio: ci sarà sempre qualcuno, nei pressi. Stamo facendo un campionato straordinario, meglio pure della stagione in cui siamo arrivati terzi. E restano a disposizione undici gare determinanti» . «FACCIO DANNI» - I numeri hanno un'anima e raccontano che Juventus, Milan e Napoli rappresentano l'elité attuale (ma anche dell'ultiimo triennio): la teoria dei «vasi» comunicanti fa dunque di Conte, Allegri e Mazzarri la triade italiana più autorevole del ruolo, con due tecnici su tre già con lo scudetto... «Ma loro sono due grandi allenatori, io invece rappresento un freno per il Napoli, faccio danni. Questo è quello che pensa qualcuno. Io invece mi concentro sul Chievo, spero che il vento giri: se giochiamo come sappiamo» . VERONA (ant.gio.) - Fumata grigia, però che tende al bianco: Modibo Diakité (26 anni lo scorso 2 marzo) è quasi del Napoli. La trattativa, che va avanti dalla fine del mercato, ha bisogno solo della definizione di alcuni dettagli, che avranno bisogno di tempi ragionevolmente brevi per essere definiti. Perso Campagnaro a parametro zero, la società azzurra s'è cautelata ed è ormai pronta ad assicurarsi il difensore francese finito ai margini della Lazio. Napoli sempre attento, poi, ai giovani di casa-Samp: interessa anche Andrea Costa (27) mancino, uno dei pilastri della retroguardia di Delio Rossi.