La Roma scappa Muriel la prende
La squadra di Andreazzoli (primo pareggio) avanti con Lamela, poi si siede
UDINE - La Roma viene declassata nel rating della Champions League, scivolando a -7 dal terzo posto al termine di una partita che ha fatto poco per vincere. A Udine arriva il primo pareggio della gestione Andreazzoli, che non ha convinto per l'atteggiamento troppo prudente della ripresa e ha sostituito Totti. Per giunta con Osvaldo, che ha sprecato il pallone della vittoria calciando male nell'uno contro zero con Brkic. Peccato perché davanti a un'Udinese spenta e incompleta, sarebbe bastato un pizzico di coraggio in più per mettere al sicuro il risultato e immunizzarsi dalla reazione dei ragazzi di Guidolin, in definitiva salvati da una grande giocata di Muriel. LA SORPRESA - Prima del via Andreazzoli aveva stupito tutti, anche gli stessi giocatori, escludendo Osvaldo, per i comportamenti sgarbati ma anche per un discorso tattico: la sua idea era stanare l'Udinese con Totti nel ruolo di finto centravanti, come ai tempi dell'amico Spalletti, e un incursore, nella fattispecie Florenzi, senza rinunciare all'identità difensiva (i tre dietro) che la squadra ha ormai assimilato. PREPARAZIONE - Il disegno tattico della Roma ha funzionato, almeno per un tempo, perché i difensori di Guidolin non riuscivano a capire riferimenti e distanze delle marcature. E la precisione spaventosa di Totti ha lanciato tre volte Florenzi davanti al portiere avversario nei primi venti minuti. Al terzo tentativo è stato gol, anche se Brkic è stato fortunato a indirizzare il colpo di testa sulla traversa negandogli la felicità immediata: Lamela ha approfittato del rimbalzo e ha messo in porta la rete numero 12 del suo campionato. Se l'è meritata, dopo settimane di grigiore, perché era stato lui a pressare Gabriel Silva costringendolo a uno sciagurato rinvio finito tra le fauci incredule di Totti. EQUILIBRIO - Nonostante le tante assenze, Guidolin ha provato a guidare la partita schierando il solito modulo (3-4-2-1): speculare alla Roma, ma molto più arrembante negli interpreti, con due talenti come Muriel e Maicosuel ad aiutare Di Natale. Contro una squadra molto bilanciata con Perrotta (alla prima da titolare in stagione) di fianco a De Rossi, non è stato facile passare. E' successo all'inizio, quando Stekelenburg ha disinnescato un destro solitario di Di Natale su un attimo di distrazione di Castan, che era al rientro dopo un mese e forse ha faticato a riprendere confidenza con se stesso. Poi però il muro romanista ha bloccato quasi tutto, con il contributo ancora di Florenzi che in varie fasi del gioco scalava a rafforzare la pattuglia di sentinelle. ARRETRARE - Ma nel secondo tempo è andata diversamente. Il campo allentato dalla pioggia è diventato pesante, la Roma ha perso brillantezza e metri, l'Udinese ha guadagnato fiducia affidandosi all'ispirazione di Muriel. E mentre Andreazzoli ripiegava sul 3-5-2, arretrando Florenzi a centrocampo, e sostituiva Totti (a rischio espulsione? unica spiegazione accettabile) con Osvaldo, proprio Muriel si è preso gioco di Burdisso, ha saltato Torosidis e calciato tra le gambe di Stekelenburg: uno a uno. Pareggio non casuale, perché la Roma aveva praticamente rinunciato alle ripartenze arroccandosi in difesa a protezione del vantaggio. Muriel, per inciso, aveva già segnato una doppietta alla Roma lo scorso anno, con la maglia del Lecce. FINALE - Il seguito è stato calcio confuso, anche per colpa di un fallaccio di Heurtaux su Florenzi che ha lasciato l'Udinese in dieci. Alla fine ha protestato solo la Roma per un probabile rigore di Danilo su Torosidis, prima del tentativo d'assalto (Lopez per Florenzi: 3-4-3) che non ha prodotto il sorpasso: Osvaldo ha sbagliato a tempo scaduto il pallone della vittoria e della riabilitazione, con Brkic già rassegnato.