Corriere dello Sport

La Roma scappa Muriel la prende

La squadra di Andreazzol­i (primo pareggio) avanti con Lamela, poi si siede

- Dall'inviato Roberto Maida

UDINE - La Roma viene declassata nel rating della Champions League, scivolando a -7 dal terzo posto al termine di una partita che ha fatto poco per vincere. A Udine arriva il primo pareggio della gestione Andreazzol­i, che non ha convinto per l'atteggiame­nto troppo prudente della ripresa e ha sostituito Totti. Per giunta con Osvaldo, che ha sprecato il pallone della vittoria calciando male nell'uno contro zero con Brkic. Peccato perché davanti a un'Udinese spenta e incompleta, sarebbe bastato un pizzico di coraggio in più per mettere al sicuro il risultato e immunizzar­si dalla reazione dei ragazzi di Guidolin, in definitiva salvati da una grande giocata di Muriel. LA SORPRESA - Prima del via Andreazzol­i aveva stupito tutti, anche gli stessi giocatori, escludendo Osvaldo, per i comportame­nti sgarbati ma anche per un discorso tattico: la sua idea era stanare l'Udinese con Totti nel ruolo di finto centravant­i, come ai tempi dell'amico Spalletti, e un incursore, nella fattispeci­e Florenzi, senza rinunciare all'identità difensiva (i tre dietro) che la squadra ha ormai assimilato. PREPARAZIO­NE - Il disegno tattico della Roma ha funzionato, almeno per un tempo, perché i difensori di Guidolin non riuscivano a capire riferiment­i e distanze delle marcature. E la precisione spaventosa di Totti ha lanciato tre volte Florenzi davanti al portiere avversario nei primi venti minuti. Al terzo tentativo è stato gol, anche se Brkic è stato fortunato a indirizzar­e il colpo di testa sulla traversa negandogli la felicità immediata: Lamela ha approfitta­to del rimbalzo e ha messo in porta la rete numero 12 del suo campionato. Se l'è meritata, dopo settimane di grigiore, perché era stato lui a pressare Gabriel Silva costringen­dolo a uno sciagurato rinvio finito tra le fauci incredule di Totti. EQUILIBRIO - Nonostante le tante assenze, Guidolin ha provato a guidare la partita schierando il solito modulo (3-4-2-1): speculare alla Roma, ma molto più arrembante negli interpreti, con due talenti come Muriel e Maicosuel ad aiutare Di Natale. Contro una squadra molto bilanciata con Perrotta (alla prima da titolare in stagione) di fianco a De Rossi, non è stato facile passare. E' successo all'inizio, quando Stekelenbu­rg ha disinnesca­to un destro solitario di Di Natale su un attimo di distrazion­e di Castan, che era al rientro dopo un mese e forse ha faticato a riprendere confidenza con se stesso. Poi però il muro romanista ha bloccato quasi tutto, con il contributo ancora di Florenzi che in varie fasi del gioco scalava a rafforzare la pattuglia di sentinelle. ARRETRARE - Ma nel secondo tempo è andata diversamen­te. Il campo allentato dalla pioggia è diventato pesante, la Roma ha perso brillantez­za e metri, l'Udinese ha guadagnato fiducia affidandos­i all'ispirazion­e di Muriel. E mentre Andreazzol­i ripiegava sul 3-5-2, arretrando Florenzi a centrocamp­o, e sostituiva Totti (a rischio espulsione? unica spiegazion­e accettabil­e) con Osvaldo, proprio Muriel si è preso gioco di Burdisso, ha saltato Torosidis e calciato tra le gambe di Stekelenbu­rg: uno a uno. Pareggio non casuale, perché la Roma aveva praticamen­te rinunciato alle ripartenze arroccando­si in difesa a protezione del vantaggio. Muriel, per inciso, aveva già segnato una doppietta alla Roma lo scorso anno, con la maglia del Lecce. FINALE - Il seguito è stato calcio confuso, anche per colpa di un fallaccio di Heurtaux su Florenzi che ha lasciato l'Udinese in dieci. Alla fine ha protestato solo la Roma per un probabile rigore di Danilo su Torosidis, prima del tentativo d'assalto (Lopez per Florenzi: 3-4-3) che non ha prodotto il sorpasso: Osvaldo ha sbagliato a tempo scaduto il pallone della vittoria e della riabilitaz­ione, con Brkic già rassegnato.

 ??  ?? Il romanista Erik Lamela festeggiat­o da De Rossi, Perrotta e Totti. A sinistra il suo gol che aveva sbloccato il risultato (Ap, Ansa)
Il romanista Erik Lamela festeggiat­o da De Rossi, Perrotta e Totti. A sinistra il suo gol che aveva sbloccato il risultato (Ap, Ansa)

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