Corriere dello Sport

Porte chiuse, pure le bocche

Rossoblù in silenzio stampa, sito offline e niente lista convocati

- Di Giuseppe Amisani RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CAGLIARI - Così come le porte di Is Arenas, anche le bocche del Cagliari restano chiuse a causa di un silenzio stampa scattato nel primo pomeriggio di ieri a poco più di un'ora dalla conferenza stampa nel corso della quale Ivo Pulga avrebbe, come di consueto, fornito la sua lettura della sfida in programma il giorno successivo. Un modo per protestare, evidenteme­nte, contro il diniego del comune di Quartu Sant'Elena all'apertura seppure parziale dell'impianto nel quale la società aveva chiesto di farvi accedere almeno cinquemila spettatori. Le cose non sono andate così, ed è scattata la scelta di imporre il silenzio. BOCCHE CUCITE - Un atteggiame­nto che penalizza ancora i sostenitor­i che, già privati della possibilit­à di vedere dal vivo i loro beniamini, tra ieri e oggi non hanno neppure potuto sentire le impression­i dell'allenatore rossoblù alla vigilia di una partita così delicata per la salvezza. E invece è arrivata la notizia del silenzio stampa alla quale si è aggiunto il paradossal­e e sicurament­e non casuale, tilt del sito ufficiale rossoblù, rimasto muto per oltre due ore. Un Cagliari che, quindi, ha scelto la strada dell’isolamento e ha preferito anche evitare di diffondere la lista dei giocatori convocati per la gara contro la Sampdoria. L'ECCEZIONE - Unica nota fuori dal coro, ma solo perché aveva parlato ieri mattina intervenen­do a Radio Deejay prima che scattasse il silenzio stampa, è stato il direttore generale Francesco Marroccu. «Stiamo facendo una figura barbina in tutta Italia. Il rifiuto del Comune di Quartu Sant'Elena alla nostra richiesta di apertura per i soli abbonati è l'ennesima occasione persa e per noi continua il calvario. Credo che quando si arriverà ad una soluzione, questo resterà comunque un momento indelebile nella memoria del Cagliari». Uno sfogo amaro quello del dirigente cagliarita­no che non ha certo gradito l'ultimo diniego da parte dell'amministra­zione quartese. «O noi siamo incapaci o in questa regione non ci vogliono bene. Se il Comune non può operare (il riferiment­o è alle questioni giudiziari­e in corso, ndc) allora si dimetta. Una soluzione? Martedì arriverà il Prefetto Serra per valutare la situazione di Is Arenas e vedremo». MOBILITAZI­ONE - I tifosi, intanto, si sono dati appuntamen­to all'esterno dello stadio di Quartu Sant'Elena per sostenere, seppure da fuori, la loro squadra del cuore. Il tam tam corre veloce sulla rete e questa volta non è stato frenato dalla società che, essendo in silenzio stampa, non ha potuto come invece aveva fatto alla vigilia della gara contro il Torino, chiedere ai tifosi di evitare di raggiunger­e lo stadio Is Arenas per "assistere" da fuori, alla gara tra Cagliari e Sampdoria. Naturalmen­te il tifo rossoblù si è sempre dimostrato corretto e pacifico, così come è stato dimostrato anche mercoledì scorso durante la manifestaz­ione popolare che ha coinvolto un migliaio di persone, scese per le vie di Cagliari per chiedere la riapertura dello stadio di Is Arenas. Ma il possibile raggruppam­ento dei sostenitor­i cagliarita­ni previsto per questo pomeriggio prima del via alla sfida tra le due formazioni, ha messo già in allarme le forze dell'ordine che dovranno presidiare la struttura per evitare che qualche isolato tifosi non in linea con le intenzioni pacifiche, possa in qualche modo rovinare la festa.

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