Ma in Europa è rivoluzione
La mina vagante è Mourinho diviso tra Real, Chelsea e Psg Il Bayern Monaco ha giocato d’anticipo prendendo Guardiola
La finale di Copa del Rey sfilata al Barcellona, e i quarti di Champions strappati al Manchester United, pur con la complicità dell’arbitro turco Cuneyt Cakir, rinsaldano la posizione di José Mourinho al Real Madrid. Malsopportato dallo spogliatoio, forse tradito proprio dal carisma, il tecnico portoghese sembrava destinato all’addio, ma adesso lo scenario potrebbe cambiare e il progetto del presidente Florentino Perez proseguire.
Delicata la vicenda di Vilanova al Barça Il tecnico sta curando il tumore, Rosell fiducioso: «Allenerà»
ULTIMATUM - Condizionale d’obbligo: nonostante i risultati-cerotto, le rassicurazioni del direttore generale José Angel Sanchez, le smentite di Iker Casillas e Sergio Ramos sull’ultimatum dettato alla società (« O Mou o nosotros »), non tramontano infatti le indiscrezioni su un futuro lontano dalla Liga. Roman Abramovic sogna di riportarlo al Chelsea, dove Rafa Benitez non rimarrà sicuro: lui ammicca (« Tornare in Premier League mi piacerebbe ») e a Londra giurano che la trattativa è avanzatissima, ma c’è anche l’opzione Psg che permetterebbe di allungare la leggenda, in- seguendo in Francia lo scudetto già vinto Portogallo, Inghilterra, Italia e Spagna.
PRESSIONE - Un’ombra su Carlo Ancelotti, secondo un gossip suggestivo... ricambiata: c’è chi sostiene che i due allenatori possano scambiarsi la panchina. Sarà, intanto va preso atto che le barricate non appartengono soltanto a Perez. Anche Nasser al-Khelaifi, presidente del Paris Saint Germain, annuncia a Le Parisien la volontà di trattenere Carletto: « Rimarrà qui, se questa sarà la sua volontà: sta facendo un lavoro eccellente. Di tanto in tanto ha incontrato qualche difficoltà, perché deve fare i conti con una grande pressione, ma è uno dei migliori allenatori al mondo, se non il migliore ». Lo sceicco spegne inoltre le indiscrezioni sulla partenza del direttore sportivo Leonardo.
MINIMO - Al di là del Psg (al quale viene abbinato anche Arsene Wenger, destinato a lasciare l’Arsenal), in Ligue 1 i riflettori sono accesi sul Montpellier che accarezza l’idea di assegnare a Diego Armando Maradona l’eredità di René Girard. La trattativa, impostata dalla Sgm, l’agenzia che detiene i diritti d’immagine per la Francia dell’argentino, potrebbe decollare nei prossimi giorni quando il presidente Louis Nicollin lo incontrerà personalmente: « Lo riceverò o andrò io da lui, nella vita bisogna sempre discute- re con le persone che vogliono fare qualcosa ». Nonostante la conclusione scherzosa (« Se chiede il minimo, cioè trentamila euro, firmo domattina »), ci sono margini di discussione.
RUOLO - In Germania, il Bayern Monaco ha giocato d’anticipo assicurandosi a sorpresa Pep Guardiola (deus ex machina della clamorosa operazione, il manager italiano Giovanni Branchini). Jupp Heynckes potrebbe tuttavia restare in società, come rivela Karl-Heinz Rummenigge al quotidiano Abendzeitung: « Sta facendo un lavoro fantastico, gli abbiamo già proposto di rimanere con un ruolo diverso ». Jurgen Klopp ha invece rinnovato fino al 2016 il contratto con il Borussia Dortmund: il club nerogiallo ha blindato fino alla stessa data anche il direttore sportivo Michael Zorc.
ANSIA - Storia a sé, delicatissima, quella di Tito Vilanova a Barcellona: la prosecuzione del rapporto non dipende infatti da banali risultati o strategie, ma dalle condizioni di salute del giovane allenatore. L’ansia è comprensibile, ma il presidente Rosell è ottimista: « Considerando che sta subendo un trattamento di chemioterapia e radioterapia, Tito sta bene e sarà il nostro allenatore qualunque cosa accada. Il consiglio di amministrazione lo aspetterà, sarà quando sarà: lui allenerà il Barça e io sarò il presidente ».