Corriere dello Sport

I CAMBI IN PANCHINA STRAVOLGON­O STILI E GERARCHIE

- Alberto Polverosi

alaga, Paris Saint Germain, Real Madrid, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Juventus, Galatasara­y e Barcellona sono le 8 squadre dei quarti di finale dell’ultima Champions League. Le prime quattro hanno cambiato allenatore. E, contempora­neamente, lo hanno cambiato anche le prime tre squadre della Premier League, Manchester United, Manchester City e Chelsea. Non si era mai visto un cambiament­o così massiccio, di uomini e di idee, al vertice del calcio europeo. Passare da Mourinho ad Ancelotti significa ribaltare i concettich­iave di una squadra, da Benitez a Mourinho lo stesso, così come da Heynckes a Guardiola, mentre tutti siamo curiosi di capire che natura avrà il Manchester United dopo quasi trent’anni di regno di Alex Ferguson.

Sono state ribaltate o addirittur­a azzerate le vecchie concezioni di alcuni club (Real Madrid in testa), sono state affidate panchine nobili ad allenatori dal passato e dal presente nobile, con alcune curiosità tipo quella fra Mourinho e Ancelotti che, portatori di stili diversi, si scambiano da anni la panchina, con José a fargli da...apripista, prima al Chelsea, poi al Real Madrid. Carletto, a sua volta, ha messo nelle mani di Blanc una grande squadra, ma non ancora un prodotto finito. Sia nei risultati che nel gioco, Ancelotti ha lasciato il lavoro a metà, nel Psg c’è ancora tanto da fare, non solo da rifinire, e Blanc, il decimo allenatore contattato da Leonardo, dovrà fare tutto in fretta, ricordando che allo stesso Leo fra 9 mesi terminerà la squalifica...

E’ forte anche la curiosità su Guardiola e il Bayern Monaco. La tripletta di Heynckes è un punto difficilme­nte eguagliabi­le, ma a Pep i tedeschi chiedono una diversa filosofia calcistica, uno stile più latino che anglosasso­ne. E’ un passo notevole in una direzione finora sconosciut­a al club bavarese, che sentiva la necessità di cambiare e non poteva che affidarla al più grande rivoluzion­ario dei nostri tempi. Moyes, il prescelto dopo Ferguson (anzi, da Ferguson...), non porterà invece l’United su fronti sconosciut­i, anche se a Manchester temono che le indubbie qualità tattiche dell’ex allenatore dell’Everton abbiano il loro sbocco in un assetto difensivo ancora più marcato. All’Old Trafford vogliono i gol. Ci sarà forse più tecnica nel City, ma per Pellegrini sarà un’impresa riportare a Manchester un titolo nazionale come ha fatto Mancini.

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