I CAMBI IN PANCHINA STRAVOLGONO STILI E GERARCHIE
alaga, Paris Saint Germain, Real Madrid, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Juventus, Galatasaray e Barcellona sono le 8 squadre dei quarti di finale dell’ultima Champions League. Le prime quattro hanno cambiato allenatore. E, contemporaneamente, lo hanno cambiato anche le prime tre squadre della Premier League, Manchester United, Manchester City e Chelsea. Non si era mai visto un cambiamento così massiccio, di uomini e di idee, al vertice del calcio europeo. Passare da Mourinho ad Ancelotti significa ribaltare i concettichiave di una squadra, da Benitez a Mourinho lo stesso, così come da Heynckes a Guardiola, mentre tutti siamo curiosi di capire che natura avrà il Manchester United dopo quasi trent’anni di regno di Alex Ferguson.
Sono state ribaltate o addirittura azzerate le vecchie concezioni di alcuni club (Real Madrid in testa), sono state affidate panchine nobili ad allenatori dal passato e dal presente nobile, con alcune curiosità tipo quella fra Mourinho e Ancelotti che, portatori di stili diversi, si scambiano da anni la panchina, con José a fargli da...apripista, prima al Chelsea, poi al Real Madrid. Carletto, a sua volta, ha messo nelle mani di Blanc una grande squadra, ma non ancora un prodotto finito. Sia nei risultati che nel gioco, Ancelotti ha lasciato il lavoro a metà, nel Psg c’è ancora tanto da fare, non solo da rifinire, e Blanc, il decimo allenatore contattato da Leonardo, dovrà fare tutto in fretta, ricordando che allo stesso Leo fra 9 mesi terminerà la squalifica...
E’ forte anche la curiosità su Guardiola e il Bayern Monaco. La tripletta di Heynckes è un punto difficilmente eguagliabile, ma a Pep i tedeschi chiedono una diversa filosofia calcistica, uno stile più latino che anglosassone. E’ un passo notevole in una direzione finora sconosciuta al club bavarese, che sentiva la necessità di cambiare e non poteva che affidarla al più grande rivoluzionario dei nostri tempi. Moyes, il prescelto dopo Ferguson (anzi, da Ferguson...), non porterà invece l’United su fronti sconosciuti, anche se a Manchester temono che le indubbie qualità tattiche dell’ex allenatore dell’Everton abbiano il loro sbocco in un assetto difensivo ancora più marcato. All’Old Trafford vogliono i gol. Ci sarà forse più tecnica nel City, ma per Pellegrini sarà un’impresa riportare a Manchester un titolo nazionale come ha fatto Mancini.
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