Corriere dello Sport

BASTA SCOMMESSE LA ROMA DEVE TENERE I MIGLIORI

- Di Luigi Ferrajolo RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’arrivo di Rudi Garcia ha avuto il malefico effetto di frenare, non di accelerare, il piano di Sabatini. Forse era inevitabil­e, ma ora la Roma sta accumuland­o un ritardo allarmante. Gli obiettivi iniziali sfumano ogni giorno, uno per volta, e se quel piano prevedeva tre, quattro acquisti di qualità e di esperienza nei ruoli giusti, ora non si capisce bene quale sia il progetto complessiv­o. Si capisce, invece, che forse Pallotta si sta ricredendo, speriamo non dica più che uno come De Rossi non è incedibile, per non parlare di Osvaldo, che cedibile lo è da un pezzo.

E allora facciamo chiarezza. Si sta faticosame­nte passando dalla Roma americana alla Roma alla francese, sembra che questo sia il tragitto indispensa­bile per far felice Garcia. Non più Rafael e nemmeno Julio Cesar in porta, meglio Ruffier del St.Etienne. E a centrocamp­o niente Paulinho, si tentenna su Nainggolan, che altrimenti finirà all’Inter, ma si insegue Capoue del Tolosa. E ancora: Corchia e Digne, come esterni bassi e persino Imbula, un quasi minorenne che viene dalla Ligue2. Immaginiam­o che Sabatini sia andato in tilt, il lavoro di mesi buttato via, anche perché Garcia è stato drastico: nessuno arriverà a Trigoria senza il suo ok.

Bene, giusto così, perché la squadra si costruisce con l’allenatore e non con le figurine, e qualcuno che andava bene magari ad Allegri, può non garbare a Garcia, ma non è detto nemmeno che ogni tecnico debba portarsi i suoi cocchi, come Tachtsidis e Goichoeche­a dimostrano ampiamente. Questa è una squadra che, dopo due stagioni buie, non può più sbagliare e dunque bisogna andare sul sicuro, senza altre avventure. Basta sfogliare gli almanacchi per scoprire futuri campioni, ne abbiamo fatto preziosa incetta in questi due anni. E basta pensare di cedere De Rossi che ha dimostrato per l’ennesima volta il suo valore, a dispetto di cialtroni e detrattori. Vorremmo dire anche: basta con Gilardino al posto di Osvaldo, perché Gilardino andava bene cinque anni fa e se Osvaldo sceglie Manchester basta rimpiazzar­lo a dovere. La Roma, quella vera, quella testaccina, né americana e tantomeno alla francese, deve solo tenere i suoi pilastri e completars­i con due, tre, innesti forti, di peso. Basta con le rivoluzion­i e basta con i campioncin­i imberbi, che allungano il futuro ma negano il presente.

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