Corriere dello Sport

GIOVANE E AMBIZIOSA LA LAZIO PIU’ INTRIGANTE DELL’ERA LOTITO

- Di Daniele Rindone RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un boom promettent­e, ha radici solide: acquisti più articolati, strategie meno “emotive”, la conferma dei big (irrinuncia­bile), una politica che piace. Si vada avanti così, con slancio, senza rinunce. Si vada avanti sull’onda degli arrivi di Felipe Anderson e Perea (gioielli classe 1993 strappati a granai sudamerica­ni), sulla base garantita da gente come Biglia e Novaretti (under 30 di esperienza e carattere). Linea verde e linea sicura, tecnica, qualità, uomini di mentalità vincente: la società s’è data un indirizzo preciso prima dell’avvio della nuova stagione e lo sta seguendo alla lettera. Può nascere una Lazio mai vista nell’era Lotito, più giovane e sempre più ambiziosa, proiettata nel futuro. Perché? Il progetto è stato pensato a lungo termine, non si esaurirà nel giro di un paio di anni (l’opera di rinnovamen­to è iniziata e dovrà proseguire). L’organico è più snello, non più zavorrato dalla presenza di giocatori fuori progetto (restano da sistemare solo i casi Cavanda e Zarate). La rosa è più completa, finalmente si potrà attingere dalla panchina, le alternativ­e sono vicine al valore dei big. Petkovic avrà più scelte, la mancanza di ricambi ha penalizzat­o la Lazio negli ultimi tre anni (Lotito vuole affidare a Vlado 21-22 giocatori di pari livello). Se nei finali di annata s’è registrato un crollo sistematic­o, se la Champions è sfuggita tre volte di fila, le cause non possono essere solo legate a fattori imponderab­ili: mancavano risorse. Ci sono altri motivi che fanno ben sperare. Quali? La rosa è stata ringiovani­ta con acquisti di prospettiv­a, inserendo baby provenient­i dal settore giovanile (tornato serbatoio utilissimo), dalla Primavera campione d’Italia. A Onazi e Rozzi in ritiro s’affiancher­anno Cataldi, Crecco e Keita. La società ha le idee chiare, in panchina continuerà ad esserci Petkovic, tecnico spettacola­re, già vincente. E il mercato non è finito, può regalare altre due-tre pedine all’allenatore bosniaco. Giocatori affamati, giovani, polivalent­i, talentuosi e fisicament­e prestanti: è questo che occorre a Vlado, maestro di calcio spumeggian­te. L’anno del trionfo, l’anno della Coppa Italia di Roma, deve rappresent­are un nuovo inizio, una nuova ripartenza con destinazio­ne Champions League.

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