Corriere dello Sport

«Cagliari, ora sono ambizioso»

Cellino: Salvarmi non basta, voglio di più

- Di Vincenzo Sardu RIPRODUZIO­NE RISERVATA (Ansa)

ella saggezza dei popoli si trovano sintesi illuminant­i. Anche se accostate a scenari assai pagani come il calcio, e per di più empirici poiché sottoposti a una nutrita serie di variabili come capita nel mercato dei calciatori. Allora, guardare la luna anziché il dito che la indica, è utile per capire, nel caso del Cagliari, che piuttosto di stare a parlare di Nainggolan, sì, no, dove va, forse è il caso di guardare oltre e tentare di individuar­e dalle poche e criptiche parole di Massimo Cellino quali sono gli scenari che i tifosi sardi devono attendersi.

NAMBIZIONE - Oltre il dito, laddove c’è la luna l’obiettivo si individua ed è un Cagliari fatto da uomini scelti personalme­nte dal patron. Anche dopo questo mercato estivo 2013. Cellino ha lasciato trasparire con sufficient­e chiarezza la sua profonda irritazion­e per ogni illazione, accesa da chicchessi­a, relativa al mercato in tempi concomitan­ti al suo stato di restrizion­e della libertà personale. Al netto di ciò, resta inteso che le cessioni sono fatte paradossal­mente allo scopo di migliorare ( «Mi sono stufato di salvarmi, voglio qualcosa di più», ha ripetuto ie- ri) se non sono fatte per un bisogno economico. Il Cagliari non si ritrova in questa condizione, nonostante una stagione in parte dispendios­a e in parte non fruttuosa a causa dei tormenti per lo stadio. Dunque, la proposta deve stuzzicare, così ha detto il presidente. LE CARTE IN TAVOLA - Per Nainggolan la Roma ieri ha prodotto un ulteriore, che sa tanto di ultimissim­o, rilancio: dieci milioni più metà cartellino di Valerio Verre (19) e Alessio Romagnoli (18), rispettiva­mente mediano e difensore. L’Inter mette sul piatto il portiere Francesco Bardi (protagonis­ta della Under 21) e l’attaccante Samuele Longo e un bel po’ di soldi (pare anche in questo caso dieci). Comunque sia, la scelta spetta unicamente a Cellino il quale valuterà, in ogni caso il piatto appare ricco.

Il patron, che pure ha ripetuto più volte di potere e volere migliorare anche gra- zie a quel che già sta in casa (tradotto, senza vendere nessuno) prenderà una decisione oggi. Si può comunque andare ancora una volta a guardare la luna, ponendo una domanda: ipotizzand­o la preferenza per l’Inter, il corrispett­ivo che prevede Bardi presuppone il via libera concreto ad Agazzi? INTOCCABIL­I SI’ E NO - La Fiorentina, che aveva messo in tavola un ragionamen­to sul portiere del Cagliari, per ora preferisce aspettare. Ma guarda caso l’Inter ha fatto a sua volta un giro di orizzonte e Agazzi non sarebbe una soluzione da buttar via, laddove crescesser­o le sirene blaugrana del Barça per Handanovic. Insomma, il giro sarebbe complesso ma avrebbe una logica: Bardi e Agazzi fanno parte di due trattative distinte, ma che potrebbero collegarsi nelle prossime ore.

Astori, invece, non si muove. Cellino ha ribadito di vedere nel centrale azzurro il capitano del futuro, quando (non subito si intende) Daniele Conti deciderà di concludere la carriera. Da ora a lì ce ne passa è vero, ma l’investitur­a non ha limiti temporali e vuol dire che dalla Sardegna il difensore non si muoverà oggi come pure domani. IL POTERE DEI SOLDI - Cellino ha ripreso in mano il totale controllo delle operazioni. Concluso il rapporto contrattua­le con l’ex dg Marroccu, il presidente fa transitare fra le sue mani qualsivogl­ia operazione. Chi bussa arriva necessaria­mente a lui, e nelle scorse ore ha risposto per ascoltare una chiamata estera, dal Monaco. Per parlare di chi non lo ha detto ( «Giuro, non lo so neanche io, devo sentirli in tarda serata» , ha spiegato ieri), in ogni caso il filtro è lo stesso: non ha bisogno di cedere, ma se cede la cosa deve convenire assai. L’unico asso nella manica, può essere un’offerta economica monstre, di quelle che traducono in materia il concetto del potere dei soldi.

Chiunque sia l’oggetto dell’interesse, il presidente ha sottolinea­to ancora: «Sono stanco di salvarmi, voglio di più» . Ai tifosi, questa, sembra già una piacevolis­sima sinfonia.

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