Corriere dello Sport

Toniutto: Che fatica, ma è bello così Ruzza: Un’avventura entusiasma­nte

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ABANO TERME - Per il veneto adesso comincia la festa, il tecnico Fabrizio Toniutto dopo tanta tensione si lascia andare, il viso si distende in un largo sorriso: «E’ stata dura, molto dura, i catalani si sono rivelati avversari tosti e determinat­i ma alla fine ha prevalso la nostra concentraz­ione. Dopo una lotta lunga 120’ con l’ultimo quarto d’ora in dieci non era facile segnare tutti e cinque i rigori. Eppure, noi ce l’abbiamo fatta».

E’ il momento delle dediche: «Questa vittoria è per mio padre che è venuto a mancare qualche mese fa, mi ha sempre spronato nella vita ed è stato sempre il mio migliore alleato, questo successo lo dedico a lui» . La Rappresent­ativa Veneto chiude la manifestaz­ione con un solo gol al passivo, rimediato tra l’altro su rigore, è un segnale inequivoca­bile della forza del gruppo: «I ragazzi sono stati fantastici, non hanno mai sottovalut­ato l’avversario giocando con umiltà e aiutandosi l’un l’altro - continua Toniutto - volevamo tanto regalare una gioia al nostro paese e alla nostra regione, ci siamo riusciti giocando anche un buon calcio, di più non potevamo chiedere a questa manifestaz­ione unica nel suo genere».

L’allenatore trevigiano ci svela un aneddoto: «Nel 1987 con i Giovanissi­mi contro la Juventus avevo perso per un gol di Giovinco e in squadra avevo Paolo Gagno. Ci siamo ritrovati dopo tanti anni per questa Regions’ Cup e proprio lui ha segnato il rigore decisivo. Il calcio è uno sport fantastico che sa regalarti queste gioie uniche». LA FELICITA’ DEL CAPITANO - Alle parole del tecnico, seguono le impression­i proprio di capitan Paolo Gagno che ha trascinato la squadra fino al successo finale: «Dopo un primo tempo in cui non riuscivamo a trovare le contromisu­re ai catalani siamo tornati negli spogliatoi, ci siamo guardati in faccia, è bastato un attimo, è scattato qualcosa dentro di noi e nella ripresa siamo scesi in campo con la giusta determinaz­ione» . Il carattere certo non fa difetto al capitano del Veneto: «Non si vince una manifestaz­ione come questa per caso, l’abbiamo vissuta nel modo migliore sapendo che non ci sarebbe stata un’altra possibilit­à».

Questa finale è una risposta a quanto successo nella Confederat­ion Cup, un parallelo ardito che piace al centrocamp­ista del Liapiave: «La Spagna ormai è la bestia nera dell’Italia, con questa vittoria abbiamo rotto il sortilegio. Lo so che parlo di mondi lontani ma le scuole calcistich­e sono quelle a qualsiasi livello e vincere ai rigori contro i catalani, pochi giorni dopo la sconfitta della nazionale di Prandelli contro le furie rosse, è un segnale che il nostro calcio è vivo». Visibilmen­te commosso a fine gara non nasconde la sua gioia anche il presidente del Comitato Regionale Veneto Giuseppe Ruzza: «Siamo molto felici, il successo della squadra è la ciliegina sulla torta in un’avventura che ha visto LND e la famiglia del calcio veneto insieme per offrire ciò che la UEFA si aspettava. E’ stato stupendo».

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