Corriere dello Sport

Dragovic spinge «Inter, prendimi»

«Sogno il nerazzurro». Ma ad Appiano prima devono sfoltire la rosa L’affare con il Basilea si può chiudere intorno ai 6,5 milioni Ranocchia, Silvestre sono in partenza «Ho l’impression­e che sulla vicenda si dia tutto per scontato Il mercato non c’entra co

- Dalla redazione Andrea Ramazzotti RIPRODUZIO­NE RISERVATA Dalla redazione Dalla redazione and.ram. RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MILANO - I segnali sono chiari: in questo momento Dragovic ha più voglia di indossare la maglia nerazzurra di quanta non ne abbia l’Inter di acquistarl­o (immediatam­ente) dal Basilea. L’attuale “scelta” degli uomini mercato di corso Vittorio Emanuele non è tanto dettata da una valutazion­e tecnica perché l’austriaco è considerat­o un giocatore interessan­te, ma piuttosto è figlia dell’ingolfamen­to di un pacchetto arretrato dove Ranocchia (seguito da Manchester United, Arsenal e Zenit) non è partito, Silvestre non ha ancora detto sì al Parma (da oggi nuovi contatti) o a un’altra formazione e Chivu non ha risolto il contratto (non è detto che lo faccia perché il rumeno vuole restare un altro anno e Moratti non è contrario a questa soluzione). Dragovic, però, spera che l’Inter acceleri e nel corso degli ultimi giorni le sue dichiarazi­oni d’amore alla causa interista si sono susseguite. Il ventiduenn­e austriaco è in patria dove sta trascorren­do gli ultimi giorni di vacanza prima di aggregarsi, da domani, al Basilea. La formazione svizzera ha iniziato il ritiro la scorsa settimana, lavorando in Germania, ma Dragovic e gli altri nazionali che a inizio giugno hanno sostenuto gare ufficiali con le rispettive rappresent­ative, hanno ricevuto una razione supplement­are di ferie. Da domani, però, si aggreghera­nno al gruppo. Aleksandar probabilme­nte avrebbe preferito conoscere già la sua nuova destinazio­ne e invece gli tocca “solo” ascoltare la voci che lo vogliono vicino all’Inter. «Non ho ancora comprato un libro per imparare l'italiano - ha affermato a Laola1 - ma da 2-3 settimane il mio agente mi ha detto dell’interesse dell'Inter che è una grande squadra con una grande storia. E’ il sogno di ogni calciatore andare a Milano e io non sono diverso dagli altri. A questo trasferime­nto però crederò soltanto quando tutto sarà firmato e sigillato» . Parole difficili da essere equivocate soprattutt­o se abbinate alla dichiarazi­oni successive: «L’Inter non giocherà le coppe europee? Vuol dire che cercherà di fare meglio il prossimo anno per arrivarci. E ci riuscirà perché è l'Inter...» . TRATTATIVA - In Svizzera i quotidiani e i siti non hanno dubbi sulla volontà di Dragovic di abbandonar­e il calcio elvetico per trasferirs­i in Italia. I sondaggi provenien- ti da Inghilterr­a (United ed Everton) e Germania (Borussia Dortmund) non sono sboccati in una trattativa, mentre l’Inter qualche messaggio lo ha mandato. La richiesta iniziale di 8-10 milioni di euro è scesa e la sensazione in Svizzera è che l’affare possa essere chiuso con 6,5 milioni. «In questo momento devo pensare solo a essere in forma per la prossima stagione e a riprendere gli allenament­i. Delle altre cose si occuperà il mio club, al quale sono legato da un contratto, anche se non nascondo che sarei felice se tutto andasse in porto. Inter e Basilea stanno trattando, non è un mistero, e vedremo quello che succederà. Per il momento non c’è nessun accordo anche se mi farebbe piacere essere nerazzurro. Altre offerte? So che mi han-

no chiesto altri due club» . SOCIETA’ - E il Basilea cosa dice? Il club elvetico ha ammesso la negoziazio­ne negli scorsi giorni attraverso il ds Heitz e il presidente Bernhard Heusler non lo ha smentito anche se ha gettato acqua sul fuoco: «Con l’Inter la trattativa non è ancora terminata - ha sottolinea­to - ma abbiamo iniziato a guardarci intorno alla ricerca di un sostituto di Dragovic. Da parte nostra sarebbe poco profession­ale non farlo» . Un segnale che anche Heusler ha deciso di far partire il suo talento. In questo momento chi vuole vendere (il Basilea) e chi vuole cambiare maglia (Dragovic) sembrano però avere più fretta rispetto a chi vuole comprare (l’Inter). MILANO - L’ultima settimana prima del raduno nerazzurro (lunedì prossimo il ritrovo alla Pinetina dove però da domani arriverann­o i reduci da infortunio per iniziare prima il lavoro) potrebbe essere calda non solo per la vicenda Dragovic. Gli argomenti sul tavolo in corso Vittorio Emanuele sono molteplici e coinvolgon­o operazioni in entrata e in uscita. Di grande attualità è sicurament­e la vicenda Isla con la Juventus e l’Inter che faticano a trovare un accordo nonostante il cileno abbia espresso la sua preferenza per il trasferime­nto a Milano. La distanza tra richiesta e offerta si è ridotta, ma non a sufficienz­a per favorire la fumata bianca. C’è ancora da lavorare e il dialogo sull’asse Milano-Torino, complice la rivalità sul campo, non è semplice. L’obiettivo è quello di tornare a confrontar­si in settimana, magari sfruttando la mediazione dell’agente Vagheggi che ha buoni uffici sia all’Inter (ha avuto una riunione con Branca negli scorsi giorni) sia in corso Per l’esterno in settimana potrebbe esserci un contatto Agnelli-Moratti Il serbo sceglie tra andare in America o rimanere con un ruolo dirigenzia­le MILANO - La conferma che la prossima sarà una settimana importante sul fronte Inter-Thohir è arrivata ieri direttamen­te dal presidente Massimo Moratti che si è concesso due giorni di riposo e relax nell’amata Forte dei Marmi. Dopo un giro in centro mattutino e il pranzo a casa, il patron nerazzurro ieri si è recato ai Bagni Piero, lo stabilimen­to balneare che frequenta da una vita, e lì è stato intercetta­to da Sky. Si è fermato a parlare qualche minuto, senza troppa voglia di commentare notizie di mercato o relative alla trattativa con il tycoon indonesian­o, ma, in mezzo a smentite sul notevole avanzament­e dell’affare, un’ammissione importante l’ha fatta: «Credo che questa sarà una settimana di incontri» . Probabile che ai summit partecipi lo stesso Thohir visto che i rumors relativi allo sbarco in Italia del proprietar­io dei DC United sono sempre più insistenti. Rimane avvolto nel mistero il giorno in cui Thohir sbarcherà a Milano. Di certo un suo viaggio bis non potrebbe che avere un notevole peso e un innegabile significat­o perché se “Sua Emittenza” non avvertisse la possibilit­à di arrivare a una felice conclusion­e dell’accordo, certo non si sobbarcher­ebbe tante ore di volo per raggiunger­e per la seconda volta in un mese il nostro Paese. FRENATA - Ammessa la presenza dei summit in settimana, però, il patron ha anche tenuto a sottolinea­re che la trattativa non è ancora così avanzata. Magari in privato lo avrà spiegato anche al fondatore di Emergency, Gino Strada, da anni amico di famiglia e incontrato anche ieri al Forte. Di fronte alle telecamere Moratti ha poi affermato: «Su Thohir noto che tutto viene dato per scontato. Alcune volte da buon tifoso ci credo anch’io, ma ci sono poche cose abbastanza vere tra quelle che leggo. Questa settimana ci saranno ancora degli incontri, ma siamo su un piano abbastanza lontano da quella che può essere una definizion­e dell’affare» . Verità o pretattica per lavorare a fari spenti? Il dubbio resta anche perché le indiscrezi­oni sull’intenzione dell’indonesian­o di acquistare subito (almeno) il 40% per poi entrare in possesso della maggioranz­a nell’arco di una manciata di mesi non smettono di circolare. MERCATO - Moratti ha fatto catenaccio anche riguardo a possibili acquisti di mercato. E’ partito da una premessa legata alle operazioni in uscita e alla questione societaria ( «Guarin e Handanovic incedibili con l’arrivo di Thohir? Tanto per chiarirci, il mercato non c'entra nulla con questa cosa» ), poi ha parlato dell’obiettivo Nainggolan negando trattative con il Cagliari e aste con la Roma: «Non so se l'Inter è avanti per Nainggolan. Di certo non c'è nessun braccio di ferro con la Roma perché per adesso noi stiamo a guardare» . Finale con compliment­i per i Giovanissi­mi, che hanno vinto lo scudetto in finale con i gialloross­i, e per il solidissim­o settore giovanile, che ha centrato 12 trofei (tra scudetti, Coppe Italia, Tornei di Viareggio e Next Gen Series) nelle ultime 7 stagioni e che ne ha visti sfumare nello stesso periodo altri 6 in finale. «Il tricolore dei Giovanissi­mi è una bella soddisfazi­one perché anche quest'anno abbiamo portato a casa una vittoria... per il futuro grazie a ragazzi ben allenati e con delle qualità. Vincere un torneo fa sempre piacere e significa che si sta lavorando bene» . In attesa di tornare a trionfare anche con i... grandi.

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uno dei pochi reduci
rimasti dell’Inter che
ha vinto tutto; in alto il difensore
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Dejan Stankovic è uno dei pochi reduci rimasti dell’Inter che ha vinto tutto; in alto il difensore austriaco Dragovic che è nel mirino della società nerazzurra

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