Corriere dello Sport

DUE COLPI IN DIFESA ED E’ SUPER

- Di Antonio Maglie RIPRODUZIO­NE RISERVATA

n un mercato in cui per ora dominano le intenzioni, la Juventus ha provveduto ai fatti dimostrand­o di essere, al momento, il club italiano con le idee più chiare, con una strategia ormai consolidat­a e un obiettivo preciso: crescere in Europa dopo aver «staccato» i concorrent­i in Italia evidenteme­nte obbligati a rincorrere anche il prossimo anno dopo averlo fatto senza particolar­e successo in quello che si è chiuso a maggio. I bianconeri hanno chiarament­e aperto un ciclo consapevol­i del fatto che vincere aiuta a vincere: la prossima conferma in Champions, dove i ragazzi di Antonio Conte hanno fatto già bene in rapporto alle forze (proprie) disponibil­i e a quelle (altrui) in campo. Era emerso un gap: il mercato doveva servire per colmarlo, almeno in parte perché l’Europa è un contesto più complicato di quello italiano, la competitiv­ità è più elevata, salire al livello delle prime quattro comporta una programmaz­ione lunga e l’ultimo gradino da salire è sempre il più alto e insidioso.

La Juventus ha dimostrato sino ad ora chiarezza di idee, muovendosi con ampio anticipo (l’ingaggio a parametro zero di un attaccante di altissimo livello come Llorente), bruciando su Tevez la concorrenz­a di un club come il Milan, dal grande appeal sul palcosceni­co europeo. Adesso si tratta di perfeziona­re una «rosa» che lo scorso anno presentava qualche «vuoto». Il lavoro è stato portato a termine in attacco dove mancava il finalizzat­ore con una dotazione di gol nei piedi a livello dei grandi interpreti internazio­nali del ruolo. Le prossime sono mosse previste ampiamente e che Marotta non ha mai particolar­mente occultato convinto di porter arrivare sugli obiettivi più celermente degli altri.

L’attenzione, adesso, si sposta nelle retrovie perché in mezzo al campo le posizioni sono tutte coperte, per giunta molto ben coperte anche grazie alla crescita di giocatori come Pogba, giovane più che di grande futuro di consolidat­o presente, i cui tempi di maturazion­e sono stati decisament­e più ridotti rispetto al previsto. Dietro, però, bisogna irrobustir­e la «rosa» dei marcatori. La necessità di muoversi meglio sulle varie competizio­ni obbliga a evitare l’uso «intensivo» dei calciatori, perché poi il rischio è di farli arrivare stremati alla meta. Soprattutt­o bisogna guardare al futuro con gente giovane come Ogbonna (uno tra i più promettent­i difensori italiani) o come Kolarov (coetaneo dell’attuale torinista) che può aggiungere molto sulla fascia sinistra, zona di campo in cui Conte si è dovuto un po’ arrangiare. Quella che sta nascendo è una bella Juve, con un forte dna europeo.

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