Milan, c’è Honda al centro di tutto
Galliani vuole chiudere presto con il Cska
MILANO - Sprintare con... l’Honda, prima possibile per andare più in fretta che si può. Questa la nuova mission di via Turati dopo lo sgarbo di Tevez. La settimana che è appena iniziata sarà molto intensa per l’ad Galliani che, oltre a dover confessare domani in sede El Shaarawy, spera di poter finalmente sbloccare il casoRobinho. Il Santos ha racimolato, dopo le cessioni di Felipe Anderson (Lazio) e Rafael (Napoli), la somma necessaria (8,5 milioni di euro) per poter convincere Binho a tornare alle origini. Di conseguenza il Milan può dare l’assalto a Honda per il quale il Cska pretende un indennizzo importante (7 milioni di euro) ma, comunque, trattabile su livelli più parsimoniosi. BLITZ - L’ad Galliani ha deciso di badare al sodo. Fra una settimana a Milanello si rischia un vero e proprio overbooking di presenze (34 gli effettivi a disposizione di Allegri, anche se i Nazionali azzurri e il colombiano Vergara arriveranno solo dopo il 20 luglio) e bisogna sfoltire i ranghi. Sul Robinho è meglio non essere troppo schizzinosi. Il brasiliano è ormai... disperso a tutti gli effetti nell’economia del gioco del Milan dal Natale 2012 quando è partito per Santos sicuro di non tornare più a Milanello. Dopo aver disputato un finale di campionato gravemente insufficiente, gli resta ancora un anno di contratto, ma difficilmente potrebbe trovare nuove importanti motivazioni nella sua quarta stagione consecutiva in maglia rossonera. DOPPIO COLPO - Otto milioni in cassa bonificati dal Santos, altrettanti (lordi) risparmiati dall’ingaggio di Robinho: Galliani sta facendo molto bene i suoi calcoli e non ha intenzione di perdere tempo e, soprattutto, soldi. Una parte di questo «tesoretto» alimentato dalla cessione di Robinho, consentirebbe al Milan di poter affrontare con serenità la trattativa per strappare Honda non solo al Cska, ma anche alla concorrenza (Everton e Tottenham) che appare decisamente agguerrita. Anche se ieri sera il presidente del Santos Luis Alvaro de Oliveira ha precisato che «c’è una distanza molto grande tra quello che il Milan chiede, lo stipendio che Robinho pretende di guadagnare e quello che pare ragionevole a noi. Il Santos non ha intenzione di fare un pazzia. Si potrà fare solo se il Milan e Robinho torneranno alla realtà». TRATTATIVA - Quella per il giapponese si sta concretizzando su un doppio binario: il Milan avrebbe trovato già l’accordo con il giocatore sulla base di un quadriennale da 2,5 milioni di euro netti a stagione. Il Cska, come detto, ne pretende almeno 7 come indennizzo, forte anche del fatto che i club inglesi hanno già offerto almeno 5 milioni di euro. Il Milan, in virtù anche del fatto che il contratto di Honda è in scadenza il 31 dicembre 2013, non vorrebbe valicare il confine dei 2 milioni. SONDAGGIO - Intanto in via Turati si stanno già facendo delle proiezioni molto attente su quanto potrebbe valere, in termini commerciali, l’ingaggio di Honda. La cifra globale (costo del «cartellino» e ingaggio) potrebbe essere agevolmente ammortizzato grazie al contributo degli sviluppi commerciali che rappresentano uno degli scopi dell’assalto milanista a quello che potrebbe essere il primo calciatore giapponese della storia del club rossonero. L’ingaggio di Honda, fra l’altro, potrebbe anche «liberare» non solo Robinho ma anche Boateng che, allo stato attuale delle cose, è una delle due ipotesi (la meno convincente a dire il vero...) a disposizione di Allegri per quanto riguarda il trequartista che dovrebbe essere la novità della stagione appena iniziata. JOLLY - In effetti Honda viene interpretato come una pedina tattica dal doppio volto, in grado di occupare due posti nel folto organico milanista. Del resto, almeno adesso, non si vedono altre soluzioni per quanto riguarda il mercato del Milan «ingessato» a causa di esuberi record che devono essere smaltiti in tempi brevi, per poter poi operare alla luce anche di quanto offrirà il mercato in occasione dei «saldi» di fine agosto.