Vettel non si arrabbia «Vedrete, mi rifaccio subito domenica»
SILVERSTONE - Ha sentito distintamente la quinta marcia che lo salutava e poi partiva per un viaggio attraverso la scatola del cambio. «Sì, ha detto ciao mentre inserivo la sesta e la macchina si è fermata». In un punto dove sarebbe stato meglio non fermarsi. Proprio a metà del rettilineo principale. Vettel avrebbe potuto facilmente adagiarla altrove senza costringere la direzione di corsa a introdurre per la seconda volta la safety car. Ma è troppo comodo dire che lo ha fatto apposta. In quei momenti, con la bile che monta, non si sta tanto a calcolare le conseguenze di ogni gesto.
Era un po' che al campione del mondo non succedeva nulla di sgradevole. Gli avversari cominciavano a chiedersi con quale diavolo avesse stretto un patto. Con nessuno, naturalmente. La Red Bull evidentemente è solida e ben costruita e lui la guida come si conviene, accarezzandola e non tormentandola. Non è un caso che ai piloti di maggior talento i guasti capitino di rado.
Infatti non ha nulla da rimproverare alla squadra. «Quando avvengono cose del genere la frustrazione c'è sempre, ma non è colpa di nessuno. Fa rabbia perdere una corsa che hai in mano quando mancano appena un paio di giri». Una decina in realtà, però è lo stesso. « Mi piace il fatto che domenica prossima si corra di nuovo, così non ho tempo di starci a pensare troppo. Il vantaggio in classifica resta incoraggiante». Il team lo ha tenuto al corrente di ciò che succedeva alle gomme altrui, raccomandandogli di avere cura delle sue. Lo ha fatto, ma non è bastato.