Gomme, in pista va la paura
Pneumatici che esplodono, incidenti simili l’uno all’altro: ora si parla di sciopero
SILVERSTONE - Hamilton era in testa. Massa è della Ferrari. La gomma di Perez è esplosa esattamente in faccia ad Alonso, che stava rincorrendo il vuoto lasciato dal ritiro di Vettel, «e credo di avere evitato la collisione per un centimetro» . Lo pneumatico di Vergne è impazzito come una supernova, e noi pensavamo di avere visto tutto già quando Hamilton è tornato ai box con la ruota che sembrava una girandola o uno strano animale sottomarino. Gutierrez ha lasciato dietro di sé pezzi di ala anteriore. Ognuno degli incidenti, peraltro molto simili tra loro, che hanno coinvolto le gomme Pirelli ha ottimi motivi per essere ricordato. Tutti insieme compongono una catastrofe. RICORDI - Racconta il direttore di corsa Charlie Whiting: «Sono stato molto vicino a fermare la gara ». Quando la pista si è riempita di commissari di percorso e di scope e addirittura di due camion per portar via i brandelli dello pneumatico di Vergne, con l'aggiunta della safety car per sei giri. Tutto per una gomma. «La bandiera rossa mi è sembrata per un momento l'unica soluzione. Quella gente stava correndo seri pericoli» . Whiting ha resistito alla tentazione e probabilmente ha sbagliato. Sapete, sulla Formula 1 incombe ancora il ricordo del GP semicancellato di Indianapolis nel 2005, quando gareggiarono solo le sei macchine gommate Bridgestone: le Michelin diventavano palloncini in un certo punto del settore ovale della pista.
La faccenda è serissima e per fortuna non è diventata tragica. La federazione internazionale ha aggiunto il tema delle gomme all'agenda e ha convocato la Pirelli alla riunione della commissione sportiva in programma mercoledì al Nürburgring. «Ma non possiamo aspettare tanto per trovare una soluzione», incalza Whiting. Anche perché la gara in Germania è in programma domenica prossima.
Quel che probabilmente succederà è il ritorno alle vecchie gomme dure utilizzate prima che al GP di Spagna venisse introdotta una nuova tecnica di incollaggio per prolungare la vita delle coperture. O addirittura, come vogliono diverse squadre, agli pneumatici 2012. Finora non c'erano stati problemi (e auspicabilmente non ce ne sarebbero al Nürburgring). Ma Silverstone è un circuito particolarmente severo con gli pneumatici. Il direttore tecnico della Pirelli, Paul Hembery, nega che il problema sia lì: « Non avevamo mai visto prima questo tipo di rotture. Non possiamo dare una spiegazione finché non avremo completato le nostre analisi. Escludo c'entri la tecnica di incollaggio appena introdotta. Ovviamente il problema passa in testa all'elenco delle priorità».
POSIZIONI - Ovviamente. Ma il malumo- re dei piloti rischia di travolgere gommisti e campionato. Non si esclude neppure uno sciopero in occasione della prossima gara, reazione che sembra però improbabile. Stefano Domenicali, capo della Ferrari, non può che ribadire la posizione della sua squadra: «Servono i test. Per buona sorte è una soluzione che si sta facendo strada» . Alonso rivela che anche lui è stato vicino all'abbandono, magari romanzando un po': « Ero ormai all'ingresso dei box, per questo mi è toccata una sorte migliore di quella di Massa» .
Perez, che in questo fine settimana è stato bersagliato due volte dalla maledizione delle gomme, e Hamilton usano le stesse parole per definire quanto accaduto: «Inaccettabile. E' una fortuna che nessuno sia rimasto ferito ». Hamilton aggiunge, con una punta di spocchia: «Trovo perfettamente inutile parlare con gli uomini della Pirelli. Hanno visto meglio di me ciò che è successo e sanno che cosa devono fare» . Sì, ma un consiglio non guasterebbe.