Corriere dello Sport

Rosberg, adorabile bugiardo

«Sogno Mondiale e Grand Slam. La Marcedes ha fatto miracoli»

- Dall'inviato m.e. RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ECCO il “tragico elenco” dei guai agli pneumatici capitati ieri sul circuito di Silvestone. Il primo ad aprire la serie è stato proprio il beniamino di casa, Lewis Hamilton. Giro 8º 10º 10º 15º 27º 46º Pilota Hamilton (Mercedes) Massa (Ferrari) Alonso (Ferrari) Vergne (Toro Rosso) Gutierrez (Sauber) Perez (McLaren) Gomma interessat­a posteriore sinistra posteriore sinistra posteriore destra posteriore sinistra anteriore sinistra posteriore sinistra SILVERSTON­E - Sempre più simile al padre, regolarist­a sublime, maestro della sopravvive­nza in luoghi selvaggi e tempeste, capace di tenere gli occhi fissi sull'orizzonte e ascoltare solo il battito del proprio cuore. E dopo, solo dopo preoccupar­si degli altri: «Mi dispiace per tutti i tifosi britannici. Avrebbero voluto veder vincere Hamilton, il mio compagno di squadra. Posso consolarli dicendo che siamo entrambi veloci nella stessa misura».

Nico Rosberg, figlio di Keke campione del mondo 1982 con una sola vittoria all'attivo, capace di parlare tedesco senza accento, francese con accento monegasco, inglese con l'accento del Northampto­nshire, italiano con accento lombardo, spagnolo con accento scolasti- co, ma non il finlandese che è la lingua madre di Keke, senza pensarci e forse senza neppure saperlo è a metà strada dal Grand Slam. E' arrivato primo tre volte ma seleziona i successi. Lo scorso anno il primo in Cina, e va bene, mercato automobili­stico basilare. Nel 2013 si è imposto a Montecarlo e a Silverston­e. Quattro Gran Premi spiccano sugli altri: sono i monumenti, i superstiti della prima edizione del Mondiale. Gran Bretagna e Montecarlo, appunto, e poi Belgio e Italia. E' un trionfo riuscire a conquistar­li nel corso di una carriera. Rosberg può riuscirci in una sola stagione.

Ma non ci pensa. Ciò a cui pensa è il titolo mondiale, anche se di puro straforo. In fin dei conti è a 50 punti da Vettel e non siamo neppure a metà dell'opera. «Ci penso, ma fino a un certo punto. Anzi, facciamo che non ci penso affatto. E' troppo presto. La squadra ha fatto un miracolo per metterci in condizione di essere veloci in qualificaz­ione, è stato un inverno di sofferenza, ora stiamo migliorand­o di continuo nella gestione delle gomme. Ne parliamo più avanti».

E' indubbio che la Mercedes sia cresciuta nella gestione degli pneumatici. Grazie soprattutt­o al famoso test che non si sarebbe potuto effettuare ma che è stato effettuato senza conseguenz­e. Da quella prova in avanti la squadra tedesca ha ottenuto più punti di tutte le altre e Rosberg più punti di qualsiasi pilota. « Anche senza test sarebbe stato lo stesso» , replica Rosberg. Simpatico pure quando mente.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy