A Le Castellet tamponamento a catena: muore Andrea Mamè
SILVERSTONE - Poteva essere la sua rivincita. Sarebbe stato giusto che lo fosse. Quando Alonso lo ha visto sfrecciare al suo fianco, un siluro rosso sganciato da chissà quale profondità, per un istante non ci ha creduto e l'istante successivo ha trattenuto l'istinto che gli suggeriva di chiudere la via da quella parte. Ci mancava solo che un fine settimana cominciato tanto male finisse peggio, con un crac tra compagni di squadra prima ancora della curva numero uno.
Massa ha ben chiara nella testa la scena. L'ha vissuta da protagonista e anche da spettatore, non certo da sceneggiatore. «La mia partenza in effetti è stata fantastica. Giuro, non avevo programmato niente. Ho lasciato andare la macchina, ho visto che Fernando questa volta non era scattato bene e mi sono trovato sulla sinistra un varco sgombro. Ho superato una macchina, due e allora ci ho preso gusto. Ho pregato che non succedesse niente e ho continuato ad accelerare. Praticamente a occhi chiusi. Da undicesimo mi sono ritrovato quinto. Un bell'inizio». PENSIERI - Poi sono ricomparsi i folletti e questa volta non hanno rosicchiato né cambio né motore. Solo quella gomma. Il merito di Massa è stato soprattutto non arrendersi. In seconda battuta, mantenere il ritmo alto dopo aver sostituito gli pneumatici. «Senza l'uscita di pista sarei andato senz'altro sul podio. Comunque sono contento per la prestazione. E anche perché sono qui a raccontarla».
Naturalmente il brasiliano non è mai stato in pericolo, però non si può mai sapere dove succedono certe cose. Il risultato di una foratura del genere dipende in larga misura da quale parte del tracciato si sta percorrendo. Altri hanno rischiato davvero di farsi del male. Quindi il pensiero di Massa scivola lentamente sul lato delle gomme. «Cose del genere non possono accadere. Non è neppure la prima volta che si verificano problemi di questo tipo. In Bahrein ho avuto guai due volte. Non si tratta di qualcosa legato al circuito».
Massa va sul pesante, suggerendo che il caos di ieri poteva essere previsto ed evitato. Come tutti i piloti, comunque, preferisce concentrarsi sull'obiettivo di evitare altre difficoltà piuttosto che sul passato. «La mia corsa da quel momento è stata scandita dal pensiero che potesse succedere di nuovo. Ma questo è il mio mestiere e ho continuato a spingere. Mi sono messo nelle mani di Dio. Lui sa che cosa fare e sono convinto che ci protegga». RIFLESSIONI - Il Padreterno però non va indotto in tentazione e Massa lo sa. Gli uomini devono agire per quanto è possibile. «Un'idea potrebbe essere modificare i test riservati ai giovani in maniera che si possa girare con i piloti titolari sulla macchina del 2013 per uno o due giorni e lasciare il resto del tempo ai ragazzi, che meritano la possibilità di entrare in qualche modo in Formula 1. Altrimenti arriva solo gente con i soldi. An- tro pilota italiano Andrea Solimè, trasportato in elicottero all'ospedale Sainte Musse di Tolone. Il pilota è lucido, non ha fratture ed è stato trattenuto dai sanitari per precauzione.
Nell'incidente sono stati coinvolti altri tre piloti: Dario Cerati, Tomas Kral e Vaclav Petch, per loro fortunatamente solo lievi ferite.
Mamè, proprietario della pista di Franciacorta, era un pilota di esperienza sia nei rally e nelle gare GT, correva per la scuderia Bonaldi Motorsport ed era al via ancora una volta in coppia con Mirko Zanardini, con cui nello scorso appuntamento del Super Trofeo di Silverstone aveva vinto la gara 1 di classe AM, terminata quarti assoluti.
Mamé era gestore della pista «Daniel Bonara» di Castrezzato in Franciacorta. A Le Castellet stava correndo in coppia ancora con Mirko Zanardini, con cui aveva vinto nella classe AM il primo giugno scorso a Silverstone.