Crolla il Bari il Carpi umilia il Catania
Giornata no di Caputo e rosso a Minala. Il tutto mentre il ds Antonelli è in vacanza ai Caraibi
Il Bari si è suicidato. Match allucinante, match che avrebbe potuto vincere in bellezza se avesse avuto la bravura di sbloccarlo dopo otto minuti e poi nuovamente alla mezz’ora. Match che un uomo solo, Ciccio Caputo, vanifica fallendo la più ghiotta delle palle gol su pregevole assist di De Luca e poi non riuscendo ad arrivare in tempo su un invitante diagonale dell’incontenibile esterno varesi- no. Match che, invece, rimane in equilibrio per tutto il primo tempo contro uno Spezia che, a dispetto della sua invidiabile classifica, si affaccia solo una volta nell’area barese con una percussione di Giannetti neutralizzata da Contini. BARI IN DIECI. Pochi attimi prima dell’intervallo Minala incappa nella seconda ammonizione e il Bari si ritrova in dieci. Sciaudone prende il posto di Stevanovic e mai scelta si rivelerà così infelice. Spezia che si fa più audace con l’uomo in più, la difesa che va in bambola all’undicesimo minuto. Catellani mette la palla in mezzo per De Col, Camporese non chiude su Bakic e Donnarumma capitola senza intervenire. Match che il Bari potrebbe e dovrebbe pareggiare se a metà ripresa con lo Spezia in dieci per il rosso a Ceccarelli, la cosidetta paura di sbagliare non paralizzasse nuovamente Ciccio Caputo che imbeccato da Sabelli si faceva ipnotizzare da Chichizola. In vena di prodezze il portiere spezzino intorno alla mezz’ora respinge d’istinto in angolo una maligna conclusione di De Luca. Due minuti dopo Galano da venti metri centra la traversa. COLPO DI GRAZIA. Bari condannato a soffrire le angosce più atroci privo del suo diesse Stefano Antonelli in vacanza ai Caraibi. Match che poi assume toni grotteschi quando Sciaudone da al Bari il colpo di grazia con uno spintone a Situm. Terzo rigore del centrocampista bergamasco. Perfetta trasformazione di Catellani e naturalmente tutto benone per la squadra di Guido Angelozzi. Ma non è finita. Il Bari si fa infilare per la terza volta con Cisotti che semina i difensori come birilli e consegna al croato Canadjlia la più facile delle palle gol. ADESSO RIVOLUZIONE. Bari che chiude tra i fischi un anno terribile. Il decimo capitombolo stagionale impone di guardarsi le spalle. E adesso via alla rivoluzione, la più ampia possibile. Il volto del presidente Gianluca Paparesta immortalato dalle tv in presa diretta lascia presagire tuoni e fulmini che, a sipario calato, sul San Nicola si spostano nelle stanze di Via Torrebella. Non saranno in pochi a fare fagotto dopo la sconcertante sconfitta con lo Spezia.