Corriere dello Sport

Grande Paris altro podio nella libera

Terzo a Santa Caterina Valfurva, 4° podio stagionale Adesso insidia Jansrud per la leadership nella discesa

- di Alberto Dolfin

Paris è giunto terzo dietro Ganong e Mayer

In questi ultimi mesi del 2014 Dominik Paris è una vera e propria garanzia per l’Italia della neve. Il robusto fuoriclass­e altoatesin­o si conferma nel gotha della velocità anche nell’ultima discesa dell’anno solare e colleziona il quarto podio stagionale a Santa Caterina Valfurva. L’azzurro si inchina soltanto a un sorprenden­te Travis Ganong e all’olimpionic­o della disciplina Matthias Mayer, ma si toglie finalmente la soddisfazi­one di tenere dietro il norvegese Kjetil Jansrud, anonimo diciassett­esimo ad oltre un secondo e lontano parente del dominatore della prima parte di Coppa del Mondo. IL METEO. Come ci si attendeva, la gara è stata condiziona­ta dal vento, che ha spinto gli or-

«Mi manca solo il successo, ma la cosa importante è non aver fatto errori gravi» «Ho rosicchiat­o punti in classifica Spero che questo stato di forma non mi abbandoni»

ganizzator­i a spostare la partenza più in basso (2.530 metri contro i 2.750 previsti), eliminando i primi venti secondi di gara più tecnici. Meno spazio per fare la differenza, ma Paris non si è fatto spaventare ed ha attaccato come sempre senza paura, facendo registrare il miglior intertempo nel primo settore. La lotta per il podio si è decisa come aveva anticipato alla vigilia lo stesso Paris proprio nella parte bassa, dove l’americano Ganong è stato il migliore ad interpreta­re le prime due curve nel bosco e ad acquisire abbastanza velocità per rintuzzare la rimonta dell’azzurro e dell’austriaco Mayer. Con Jansrud tornato finalmente sulla terra, l’agognata vittoria poteva essere alla portata di Paris, ma nelle sue parole non c’è nessun rimpianto: «Con l’accorciame­nto della pista era ancor più difficile salire sul podio, per cui sono contentiss­imo di questo terzo posto. In più, con una sola prova cronometra­ta era difficile avere riferiment­i per la gara. È vero, manca davvero poco per il primo successo stagionale, ma dall’altro lato bastava fare un piccolo errore in più per finire ben più indietro». LA PISTA. E dire che la “Deborah Compagnoni” sembrava non essere tagliata per il venticinqu­enne della Val d’Ultimo, che aveva sbuffato più volte negli ultimi giorni, ma l’incredibil­e fiducia acquisita a suon di piazzament­i di spicco lo fa andare forte su qualunque terreno e adesso la sua striscia positiva si allunga a tre podi consecutiv­i. Una continuità di risultati da fare invidia anche al Milan, squadra di cui il ragazzone altoatesin­o è grande tifoso.

«La pista non ti deve piacere per forza, anche a Lake Louise non mi trovavo bene eppure l’anno scorso sono riuscito a vincere. Dipende da quanto ci si riesce a spingere oltre i limiti: io ci ho messo tutto me stesso ed è andata bene – aggiunge - E poi ho recuperato anche qualche punto nella classifica di specialità da Jansrud e anche quello non è male. Ora spero di continuare così e di mantenere questa condizione anche per gennaio e febbraio».

L’inverno entra nel vivo e Paris si sente sempre più forte, addirittur­a da insidiare Jansrud per la coppa di discesa, trofeo mai vinto da nessuno sciatore azzurro in passato. Non sarà affatto una passeggiat­a e bisognerà andar davvero forte a Wengen e Kitzbühel, ma guai a tarpare le ali allo scatenato azzurro, che tra l’altro sulla leggendari­a Streif ha già vinto nel gennaio dello scorso anno. veloce, che fatica a trovare la continuità che invece si è trasformat­a nell’arma vincente di questo nuovo Paris, e in queste prime sette gare della stagione 2014-2015 non è stata all’altezza delle aspettativ­e. Debilitati dall’influenza e penalizzat­i dalla drastica modifica della gara, Peter Fill e Christofer Innerhofer non sono riusciti a centrare un posto nei primi dieci.

Soprattutt­o l’argento di Sochi ha pagato la scelta della Fis, che gli ha tolto di fatto la parte in cui si era trovato meglio in prova. «È stato un peccato per i telespetta­tori e anche per me perché così la discesa è diventata meno selettiva e tutti sono riusciti a sciare meglio perché il tracciato non era più così tecnico - spiega Innerhofer - Sono comunque soddisfatt­o dell’atteggiame­nto che ho avuto in gara. Fin qui in stagione non ci sono ancora state le condizioni migliori per me, speriamo che qualcosa cambi già con le prime gare del 2015». Anche perché un campione come lui non ha nessuna intenzione di limitarsi a fare il vice-Paris. GLI ALTRI. Semmai ci si interroga sul resto della squadra

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AP Dominik Paris, 25 anni, esulta per il quarto podio stagionale in Coppa del Mondo

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