Garcia vaccina la squadra contro il mal d’Africa
Bentornati. ammesso si possa dire qualcosa di simile a gente che rientra dalle vacanze. Chi da Dubai, chi dalle Maldive, posti di questo tipo. Alle 15 c’è appuntamento di lavoro a Trigoria. Per qualcuno anche prima. L’allenatore Rudi Garcia e il direttore sportivo Walter Sabatini, ad esempio, si vedono prima possibile e discutono di mercato. Sabatini ha promesso a molti venditori d’anime, procuratori e mediatori di sottoporre le loro offerte al tecnico. Siccome è una persona educata, lo farà.
Siccome poi è un dirigente abile, sa già come deve comportarsi e con una certa esattezza. Comunque parla con Garcia, come no, perché poi non si dica che agisce di testa sua e scontenta il suo allenatore. Il francese non si mette tanto a discutere sugli acquisti. Si fida e ha altro a cui pensare. Cominciando dalla possibile, probabile assenza per le prossime cinque o sei giornate di Gervinho e
Rudi Garcia, 50 anni, oggi torna al lavoro di Seydou Keita, impegnati nella Coppa d’Africa.
I due, insieme con i giocatori sudamericani, torneranno domani, godendo di un giorno di permesso supplementare. Ne aveva beneficiato in via eccezionale anche Kevin Strootman, ma ci ha rinunciato. Anche lui ha altro a cui pensare: farsi trovare in sesto per la ripresa del campionato, il 6 gennaio. ESPERIMENTi. Garcia è in contatto diretto e continuo con i suddetti Gervinho e Keita, li ha convinti a non opporsi alla tessitura dioplomatica attraverso la quale la Roma sta cercando di trattenerli qualche giorno in più rispetto ai patti in maniera che possano disputare almeno la partita con l’Udinese, ma al riguardo non ci sono garanzie. Anzi, le federazioni africane su argomenti del genere tendono a impuntarsi.
Se la Roma fa tornare i due invece di lasciarli direttamente ai loro raduni nazionali del 3 gennaio, tuttavia, è appunto perché conta di convincere gli interlocutori che una gara vera in più disputata prima della coppa non può far male. A ogni buon conto Garcia comincerà subito, oggi stesso, a sperimentare la Roma che dovrà condurre la parte più delicata dell’inseguimento alla Juventus, quella precedente lo scontro diretto del 2 marzo. E che dovrà fare a meno dell’uomo più pericoloso dell’attacco e dell’ordinatore di centrocampo. Serviranno schemi nuovi oltre che gente in forma.
Il tecnico studia nuovi schemi: deve fare fronte alle prossime assenze di Gervinho e Keita