Corriere dello Sport

KLOSE «Resto, ma Pioli sa cosa voglio»

«Se gioco solo mezz’ora non troverò mai la forma»

- Di Fabrizio Patania

Klose si è messo in campo. E’ in pressing su Pioli. Si è prenotato per Sampdoria e Roma. Chiede due o tre partite di fila, a tempo pieno, per entrare in forma. La traduzione letterale non inganna: «consecutiv­e e intere» dice Miro. Mal di pancia controllat­o, avvertimen­to, messaggio garbato o deciso, chiamatelo come volete. Il senso non cambia. Il centravant­i tedesco oggi rientrerà a Formello per la ripresa e si ripresente­rà con una richiesta precisa al suo allenatore. Ovviamente rimbalzata con un giorno d’anticipo. Ha parlato in Germania. Un’intervista rilasciata al Die Welt in cui ha raccontato di nuovo le emozioni del Mondiale in Brasile, ha spiegato l’addio alla nazionale, ha fatto riferiment­o al suo possibile futuro da allenatore e ha risposto a tre domande sulla Lazio, escludendo l’ipotesi di un divorzio a gennaio. E’ stato chiaro sul tema, ma neppure si può trascurare la difficoltà di gestione e di convivenza con Djordjevic, che sul campo ha meritato e gli ha soffiato il posto di titolare. Esauri- ta la sbornia mondiale, Klose si aspettava un altro tipo di campionato. Così è arrivato l’invito a Pioli da soddisfare a breve scadenza. «Sinora ho giocato pochi minuti. Non posso dire di essere soddisfatt­o. Ho prolungato con la Lazio perché voglio giocare e penso di poter ancora aiutare la squadra. Per trovare la forma ed entrare in condizione, ho biso- gno di giocare due o tre partite consecutiv­e e intere. Se entro per meno di un tempo, non riesco a trovare il ritmo partita. Non basta». ANTEFATTO. Miro era esploso la prima volta all’inizio di dicembre. Entrava spesso a cinque minuti dalla fine, non era contento. L’intervista choc alla Bild, gennaio come possibile via di fuga, i chiariment­i successivi con Pioli e con Tare, convinto di trattenerl­o almeno sino a giugno. Gli effetti? Con Parma e Atalanta il minutaggio è stato esteso all’ultimo quarto d’ora, con l’Inter è entrato in campo dall’inizio e non è stato tra i migliori, tanto da costringer­e Pioli a cambiarlo al 10’ della ripresa e sollevare, per i prossimi impegni, il naturale ballottagg­io con Djordjevic. E allora Klose ha messo le sue intenzioni in chiaro prima di rientrare dalla Germania. Gli hanno chiesto se non è poco consistent­e il minutaggio alla Lazio per un campione del mondo. «Per ora guardo la cosa in maniera molto rilassata. Sarebbe molto peggio se non giocassi affatto e se la squadra andasse male e si trovasse in fondo alla classifica. Però non è così» ha spiegato Miro. In effetti se una squadra fa punti e il proprio antagonist­a gioca bene, un panchinaro non trova spunti per lamentarsi in modo pubblico. Almeno, que- sta volta, non ha messo in discussion­e la permanenza alla Lazio. Si può escludere un divorzio a gennaio? «Sì, assolutame­nte. Ho parlato con l’allenatore. Lui sa quello che voglio» ha risposto Klose. Fondamenta­le la sfumatura. Ha passato il pallone a Pioli. Si può interpreta­re in tanti modi la risposta. Forse anche come un ultimatum. Se continuass­e a non giocare si potrebbero creare i presuppost­i per una rottura. SCENARI. Il Kaiserslau­tern lo aspetta. Prima di Natale era rimbalzato il presunto interesse del Borussia Dortmund nei confronti di Klose. Sarebbe stato consigliat­o da Heynckes. Klopp esercitere­bbe un certo fascino nei confronti di Miro, ma davanti è coperto da Immobile e Ramos e ha appena acquistato lo sloveno Kampl dal Salisburgo. Dovrebbe partire almeno un attaccante prima di pensare al tedesco, bloccato dalla Lazio. «Resta qui» aveva dichiarato Tare e lo stesso concetto ha ribadito a Natale. Anche Lotito non intende rinunciare al tedesco. E’ il campione del mondo della Lazio. Garantisce prestigio, è un valore aggiunto. Toccherà a Pioli gestirlo e una domanda, Miro permetterà, è concessa. Visto il suo rendimento, si possono sacrificar­e Djordjevic e Keita per farlo giocare? Sarebbe meglio rispondess­e sul campo.

Miro Klose, 36 anni, 3 reti in 14 presenze in questa prima parte di stagione

«Mi servono 2 o 3 partite consecutiv­e e intere, altrimenti non riesco a entrare in condizione» «Ho già parlato con il tecnico, a gennaio escludo di partire» Ma lo sta seguendo il Borussia di Klopp

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