Pagliari: Il mio sarà un Lecce concreto
«Era la piazza che volevo, darò tutto per fare bene. I tifosi ci devono sostenere»
Prima giornata leccese di Dino Pagliari, neo allenatore giallorosso. Ai giornalisti lo ha presentato il ds Antonio Tesoro, il quale ha chiarito che, dopo il rifiuto di Calori, il Lecce ha puntato su di lui: « Ha tanta voglia di far bene, ha detto Tesoro, che per raggiungerci dove eravamo, ha preso cinque treni». Con Pagliari che, sorridendo, ha aggiunto: «Vi chiederò il rimborso anche di questo viaggio».
Poche parole, convinte e concrete, nessuno sguardo al passato («Non mi interessa quello che è successo sino a ieri» ha tagliato corto ad una domanda in merito), nessuna anticipazione, nemmeno su eventuali operazioni di mercato, se prima non acquisisce una conoscenza diretta di situazioni e personaggi, ma tanta voglia di con- cretezza: così si è presentato ieri mattina ai giornalisti Pagliari.
«Era la piazza che volevo - ha detto - ed è logico che farò di tutto per far bene». Quindi, per indicare la filosofia a cui ispirerà la sua azione da subito, ha osservato: «Lecce vanta la pietra e il barocco, noi dovremo usare più la pietra leccese che il barocco», quasi a ricordare che nella spietata lotta che caratterizza questo girone di Lega Pro gli orpelli e le geometrie fini a se stesse valgono poco. LUI E MICCOLI. Conoscere, ecco la sua necessità, conoscere tutto e tutti: il discorso vale anche per i giocatori più noti come Miccoli. E, a chi gli chiedeva se non lo conosce già, ha ribadito: « Non lo conosco», chiarendo però subito dopo: «Un conto è riconoscere, un altro è conoscere. Certo, lo riconosco per il calciatore che è, ma non l’ho mai conosciuto direttamente. Quando lo conoscerò potrò rispondere alla domanda».
Sul modulo che adotterà. «Spesso ci si sbizzarrisce a presentare dei numeri. Più semplicisticamente, ho sempre giocato con quattro uomini in difesa, quattro a centro campo e due in attacco, ma, ripeto, prima voglio conoscere il gruppo ed i singoli».
Quanto alle prospettive del torneo, alla classifica attuale, ai nove punti di van- taggio della Salernitana, nessun proclama ma grande realismo: « Non sono appassionato di matematica, ma credo che vi siano 60 punti a disposizione sino alla fine del campionato, per cui tutto è matematicamente aperto, anche il primo posto. Oltretutto se uno accetta di venire a Lecce, deve essere animato dalla voglia e dalla convinzione di far bene». PORTE APERTE AI TIFOSI. Pagliari vuole il contatto col pubblico, per cui gli allenamenti si svolgeranno a porte aperte ad eccezione dei casi in cui si dovranno provare schemi con palle inattive: «Quando il pubblico non assiste agli allenamenti è segno che non ti segue, io invece voglio che tutti vedano come ci alleniamo e cosa succede sul terreno di gioco».
Due anni fa guidò sino ai play off il Pisa poi piegato dal Latina e questa è la prima volta che si cimenta nel girone meridionale, ma la differenza ambientale, pur avendo il suo valore, non incide più di tanto, perché, poi, «i valori tecnici possono fare la differenza».
«Parlerò a Miccoli e a tutta la squadra poi deciderò quale sarà il modulo migliore da attuare»
SUBITO AL LAVORO. Nel pomeriggio la presentazione alla squadra (assenti giustificato Bogliacino, Filipe Gomes e Mannini), anfitrioni Antonio Tesoro ed il team manager Lillo, quindi subito in campo sul terreno dello stadio dove un centinaio di tifosi hanno intonato cori di sprone e contestazione nei confronti della squadra, invitandola a dare il massimo. Il “secondo” di Pagliari sarà Maurizio Tacchi; confermati invece i preparatori Re David atletico e Vergallo, portieri. Oggi doppia seduta di allenamento