«Vincerà la Juve ma mi piaceva di più con Conte»
Gli unici motivi di discussione dentro “Il Volo” riguardano il calcio. Perché uno juventino, in fondo, festeggia quasi sempre. «Eppure la Supercoppa l’abbiamo persa...». Ignazio Boschetto lo dice senza peli sulla lingua: «Con Conte in panchina mi divertivo di più. Io gioco era più avvincente, rapido, scattante. Adesso vedo tutto molto lineare, anche se la classifica non sembra essersi accorta del cambio».
Ma lo scudetto dove andrà? «Viviamo un derby in famiglia, ma io credo che resterà da noi, ancora una volta colorato di bianconero».
A San Remo, invece, sarete voi a salire sul tetto della musica italiana? «Andiamo per fare bene, ma soprattutto per divertirci perché la musica per noi è soprattutto questo: allegria e spensieratezza. Conta partecipare e, già che ci siamo puntare sempre più in alto. Si tratta di un grande passo, di qualcosa che ci regalerà emozioni uniche. A dire il vero è tutto surreale, anche quello che abbiamo vissuto dal 2009 ad oggi».
In Champions League dove può arrivare la Juve? «Non lontanissimo. Per tornare a vedere una squadra italiana salire sul tetto d’Europa servirà ancora tanto tempo. Spero non troppo».
“Il Volo” a dire il vero è un po’ come se avesse vinto un Mondiale per Club: la vostra fama non conosce confini. «Abbiamo ottenuto successo negli Usa, in America Latina, in Australia, in Nuova Zelanda, a Singapore. Ora puntiamo all’Europa e, perché no, anche a casa nostra. Non cantiamo lirica, ma interpretiamo brani con stile e arrangiamenti moderni, ormai un po’ in tutte le lingue».
Quale il calciatore a cui è più legato? «L’unico capitano: Del Piero».
E il cantante che più stima? «Steve Wonder».
Che ruolo hanno recitato Antonella Clerici e il talent “Ti lascio una canzone” nella sua formazione? « E’ nato tutto lì, anche se la passione per la musica ha sempre fatto parte di me. Di quell’esperienza ricordo la professionalità con cui la Clerici e gli autori hanno dato la possibilità ai meritevoli di essere protagonisti di un piccolo sogno. Che per noi tre è diventato gigantesco».
Qual è il suo sogno più grande? «Vincere un Awards o un Grammy, ma anche posizioni stabili nella classifica Billboard, rivista statunitense le cui graduatorie son considerate le più precise e dettagliate al mondo».