«Milan, scusa il ritardo»
Ecco Cerci: «Volevo solo il club rossonero». Slitta il debutto
Giovedì sera, al suo arrivo a Milano, se l’era cavata con un dribbling («Sono cose private e non mi va di parlarne»), ma ieri, al temine delle visite mediche sostenute alla “Madonnina”, Cerci non si è sottratto quando è saltata nuovamente fuori la
È molto difficile che possa giocare martedì a San Siro contro il Sassuolo I tempi sono stretti
parola Inter. « Anche il club nerazzurro era interessato a me, insieme ad altre squadre - ha spiegato -. Ma il mio obiettivo era quello di arrivare qui, ora ci sono e sono molto felice. Non sono nate altre trattative e io non ho dovuto scegliere il Milan. Il Milan mi voleva e io volevo il Milan e basta». Una risposta obbligata e inevitabile, al di là di come siano andate effettivamente le cose in quei giorni caldissimi che hanno preceduto il Natale. SASSUOLO. E per il Diavolo, Cerci è stato un regalo graditissimo. Che però, a meno di sorprese, non verrà scartato alla Befana. Sono risicatissimi, infatti, i tempi per completare il suo tesseramento. Tenuto conto che il mercato in Italia aprirà soltanto lunedì e che il transfer dalla Spagna, con una Federazione tutt’altro che rapida in fatto di burocrazia, dovrà arrivare almeno 24 ore prima dell’inizio di Milan-Sassuolo, quindi entro le 15, rischiano di essere troppi i passaggi da completare nel giro di pochi giri di lancette. E allora, se le previsioni saranno rispettate, il debutto in rossonero di Cerci rischia di essere davvero molto particolare, visto che dall’altra parte si troverà il suo Torino e quel Ventura che è stato il tecnico che più l’ha capito e fatto rendere nella sua carriera. RITMO PARTITA. Nel frattempo, come anticipato, il nuovo attaccante di Inzaghi ha sostenuto e superato le visite mediche. Ieri mattina, con regolare cerchietto tra i capelli, a differenza del suo sbarco la sera prima, si è presentato perfino in anticipo in clinica. « Non vedo l’ora di iniziare. Darò tutto me stesso per questa nuova avventura, ho sensazioni ottime», ha detto prima di entrare. « Arrivo al Milan con spirito di sacrificio. Voglio giocare e fare il meglio per la squadra. Fisicamente sto bene, in questi mesi mi sono sempre allenato. Probabilmente mi manca solo il ritmo partita», ha aggiun-
«Mi sono allenato sempre. Arrivo motivatissimo» Oggi l’attaccante incontra Berlusconi
to all’uscita. BERLUSCONI. Alle 14.30, l’exgranata ha varcato i cancelli di Milanello, trovando ad attenderlo diversi tifosi. Dentro la club-house il primo incrocio è stato con Poli e De Sciglio, volti noti perché già compagni in Nazionale. Poi è stato il turno di Inzaghi, raggiunto direttamente nel suo ufficio. Il tempo di scambiare qualche chiacchiera (dopo quelle già avute al telefono) e il tecnico l’ha portato nello spogliatoio per presentarlo al resto della squadra. Sul campo, però, Cerci è uscito da solo, o meglio assieme ad un preparatore atletico che l’ha seguito mentre svolgeva un leggero lavoro atletico. Per il primo vero allenamento con i nuovi compagni, è probabile che a questo punto si debba attendere fino a domani, visto che l’attaccante stamattina (appuntamento alle 9.30) sosterrà i test di MilanLab, mentre Inzaghi ha convocato i suoi per le 11.30. Quello di oggi, però, sarà comunque un giorno speciale, visto che alle 14 nel centro sportivo rossonero è atteso pure Berlusconi, che sfrutterà la sua visita numero 17 in stagione per conoscere il nuovo acquisto. ATTESA. Sistemata definitivamente la pratica Cerci, con ogni probabilità il mercato Milan entrerà in una fase di stand-by. Galliani, infatti, intende capire che margini di manovra gli potranno regalare alcune uscite. Ad esempio, su Niang, oltre a quello dell’Udinese, c’è il concreto interesse dell’Olympiacos. Ma sembra che solo l’addio di Pazzini possa accelerare le grandi manovre per un nuovo centravanti. Anche se davanti ad una buona occasione (Destro il grande sogno) certi piani potrebbero cambiare. La prima conferenza stampa dell’anno per il Cholo è stata caratterizzata da sette domande su otto relative al ritorno di Fernando Torres, partito da Madrid nell’estate del 2007 come una stella e riatterrato nella capitale spagnola alla disperata ricerca di ritrovare la vena del gol. Eppure il ritorno del ‘Niño’ ha riempito pagine e pagine dei giornali spagnoli e mandato in sollucchero il popolo colchonero. CONCORRENZA IN PRIMA LINEA. Davanti ai microfoni Simeone prima definisce come “positivo” l’arrivo di Torres, anche se poi ridimensiona un po’ «sono contento perché con lui recuperiamo profondità in attacco. Spe-