Corriere dello Sport

Basta sosta a Natale calciatori d’accordo

Calciatori favorevoli, società e pay-tv attirate dal botteghino e dagli ascolti Cosa insegna l’esperienza della Premier

- Di Ettore Intorcia

L’erba del vicino, per definizion­e, è sempre più verde. Figurarsi, poi, quella dei prati inglesi, viva più che mai durante le vacanze di Natale: mentre noi scartiamo regali, divoriamo panettoni e ci accontenti­amo, al massimo, di qualche replica di vecchie partite, affollando però i cinema, dalle parti di Londra l’abbuffata di calcio è servita su un piatto d’argento.

L’erba del vicino, per definizion­e, è sempre più verde. Figurarsi, poi, quella dei prati inglesi, viva più che mai durante le vacanze di Natale: mentre noi scartiamo regali, divoriamo panettoni e ci accontenti­amo, al massimo, di qualche replica di vecchie partite, affollando però i cinema, dalle parti di Londra l’abbuffata di calcio è servita su un piatto d’argento, due turni di campionato e uno di coppa, tra Santo Stefano e la Befana. Più calcio per tutti, banalmente più calcio soprattutt­o per i più giovani, proprio quando le scuole sono chiuse e c’è un po’ di tempo libero in più da spendere allo stadio. Domanda inevitabil­e: in tempi di crisi, di club italiani in palese difficoltà a riempire lo stadio almeno al 50%, non sarebbe il caso di rivedere il calendario e piazzare qualche appuntamen­to di campionato in più a ridosso del Natale? C’ERA UNA VOLTA. E’ una questione generazion­ale: chi non è poi così tanto in là con gli anni da ricordarsi un San Silvestro del 1977, un sabato di campionato con Juve-Bologna o Fiorentina-Napoli, potrebbe però essere andato allo stadio lo stesso pomeriggio di undici anni dopo, ancora un sabato, per Roma-Napoli, derby del Sud, o Juve-Toro, derby della Mole. E’ una questione generazion­ale: chi il calcio l’ha frequentat­o negli ultimi vent’anni o poco più, sa bene che durante le vacanze di Natale non può e non deve aspettarsi nulla. Perché l’ultima volta che la Serie A è scesa in campo tra Santo Stefano e Capodanno è storia della stagione 1990-91: era il 30 dicembre, ultima domenica dell’anno, e il calendario per l’occasione regalò dei botti di fine anno, visto che in contempora­nea quel pomeriggio si giocarono Milan-Juve (3-0) e quel Samp-Inter (20) che fu uno scontro diretto in chiave scudetto, vinto poi dai blucerchia­ti trascinati da Vialli e Mancini.

Da allora, niente più: la Serie A si è spinta al massimo a giocare il 23 dicembre, magari con un turno infrasetti­manale, è andata in campo una volta il 2 gennaio (era il ‘94, l’anno dei Mondiali) e una il 3 (un anno prima), sempre poca roba comunque rispetto all’abbuffa- ta inglese. La tendenza è sempre stata un’altra: stop al massimo all’antivigili­a di Natale, ritorno in campo all’Epifania. Con il record del 2006-07: da calendario (al netto degli anticipi) ben 22 giorni tra l’ultimo turno del vecchio anno e la prima giornata dopo la sosta, disputata il 14 gennaio. Fu il torneo con la media spettatori più bassa di sempre, peraltro: solo un caso? Probabilme­nte, no. EFFETTO PREMIER. I numeri delle ultime due settimane, certo, fanno ragionare. A Santo Stefano, Boxing Day per gli inglesi, per Chelsea-West Ham c’erano oltre 41.500 spettatori, per United-Newcastle oltre 75.300: praticamen­te il tutto esaurito a Stamford Bridge e all’Old Trafford. E a Capodan-

Liverpool, Chelsea United: sempre il tutto esaurito tra il 26 dicembre e Capodanno Il 30 dicembre ‘90 l’ultima giornata di A disputata durante le festività Eppure una volta... Su Fox un successo gli ultimi due turni del torneo inglese: Sky e Mediaset analizzano i dati

no le cose non sono state diverse: per Tottenham-Chelsea più di 35.900 sostenitor­i, per Liverpool-Leicester 44.720. In tutti i casi, praticamen­te il tutto esaurito. Un successo al botteghino, un successo anche in termini di ascolti tv come confermano gli ottimi dati di Fox Sports: 248.494 spettatori medi a Capodanno per Tottenham-Chelsea.

LA SPINTA DELLE TV. Paradossal­mente, il campionato è andato sistematic­amente in letargo proprio negli anni della pay-tv, sempre più prima voce dei ricavi dei nostri club, logicament­e interessat­a a riempire i propri palinsesti anche in quelle due settinane. Eppure, oltre a favorire un rilancio al botteghino, giocare durante le festività natalizie potrebbe premiare anche in termini di ascolti tv. Sky, che ha trasmesso la Premier anche su Sport 1 e Supercalci­o (non solo su Fox), ha ottenuto bei risultati di share e analizza il dato con attenzione. Per Mediaset Premium parla il direttore Alberto Brandi: «Spero che in futuro venga presa in consideraz­ione l’ipotesi di giocare le feste. Gli ottimi risultati d’ascolto delle partite di B e dell’amichevole Milan-Real Madrid su Premium Calcio, ma anche i palazzetti esauriti per gare di basket, volley e hockey su ghiaccio confermano che c’è fame di sport in questi giorni. Ci sono le code ai cinema e, sono certo, ci sarebbero anche in molti stadi. Perché non approfitta­rne?».

 ??  ?? Un atollo delle Maldive, meta dei calciatori
Un atollo delle Maldive, meta dei calciatori
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy