Corriere dello Sport

Gerrard lascia il Liverpool finisce un’era

A fine st stagione saluterà Anfield: «Io mai contro i Reds»

- di Gabriele Marcotti

Mister Liverpool lascia Anfield. Ancora qualche mese e l’ultima bandiera del calcio inglese verrà ammainata. La decisione era nell’aria ormai da diverso tempo ma ieri è arrivata l’ufficializ­zazione. Per bocca dello stesso Steve Gerrard che ha confermato il suo addio al Liverpool. Questa sarà l’ultima stagione da capitano dei Reds, nel suo futuro prossimo lo attendono gli Stati Uniti (con ogni probabilit­à i Los Angeles Galaxy). Perché Gerrard, di smettere di giocare, non ci pensa affatto. E con qualche ragione, considerat­a la doppietta messa a segno anche nell’ultimo turno di Premier League. Non ha più le irresistib­ili accelerazi­oni di un tempo, quella progressio­ne box to box che lo ha reso per anni il centrocamp­ista più dinamico (e prolifico) d’Europa. Ma l’esperienza combinata alla tecnica e al carisma ancora oggi lo rendono un esempio solo da ammirare. E chissà se il suo addio alla squadra per la quale gioca dall’età di nove anni avrà un epilogo simile a quello capitato a Frank Lampard. Solo la scorsaesta­terottamat­osenzatrop­pipreambol­iscorsa estate rottamato senza troppi preamboli dal Chelsea, riciclatos­i pedina indispensa­bile al Manchester City, posticipan­do addirittur­a il suo sbarco a New York. Ma questo, per Gerrard e i tifosi del Liverpool, è solo il momento delle lacrime e della nostalgia. 695 GARE. Ha giurato che non giocherà mai contro il Liverpool, spiegando che quella appena presa sia la decisione «più difficile della sua vita». Ma a 34 anni, dopo 695 partite con la maglia dei Reds e 180 gol all’attivo (in tutte le competizio­ni), evidenteme­nte qualcuno dalle parti di Anfield non lo ha ritenuto più all’altezza. Svincolato nel prossimo giugno, nelle scorse settimane gli era stato offerto un prolungame­nto di un anno ma a cifre sufficient­emente eloquenti per comprender­e il reale messaggio nascosto dietro quella proposta. Il suo tempo ad Anfield era scaduto. E Gerrard ora preferisce evitare ogni polemica. «E’ stata la decisione più difficile della mia vita - ha dichiarato tramite un comunicato -. Non solo per me ma anche per la mia famiglia e i miei amici. Non giocherò mai per una rivale diretta del Liverpool né affronterò mai questi colori. La mia decisione è interament­e basata sulla volontà di provare qualcosa di completame­nte nuovo, sia come calciatore che nella mia vita. Voglio solo essere sicuro di non aver rimpianti una volta che avrò terminato la mia carriera». Tutta colorata di rosso, il colore del Liverpool. LA SCALATA. Nato in un paesino del Merseyside, Whiston, a nove anni è entrato nel settore giovanile del Liverpool seguendo tutta la trafila. Il debutto in prima squadra è arrivato nel 1998, entrando dalla panchina in una partita contro il Blackburn Rovers. Non ha vinto tantissimo, ma neppure poco coi Reds. Perché è vero che non è riuscito a conquistar­e un solo titolo della Premier League, schiacciat­o dal predominio soprattutt­o dell’arcirivale Manchester United. Lo scorso anno ci è andato vicinissim­o, ma è scivolato proprio sul più bello. Alla penultima giornata quando un Chelsea in disarmo aveva fatto visita ai Reds. Sembrava una pura formalità, un passaggio obbligato verso l’incoronazi­one. Invece proprio un inciampo di Gerrard aveva spalancato le porte a Ramires per il gol vittoria. Ma il capitano di mille battaglie si era comunque già tolto la soddisfazi­one di vincere una Champions League nel 2005, nella magica notte di Istanbul. Trascinand­o i suoi alla storica rimonta con il primo gol ad inizio ripresa, quello che ha rianimato la squadra, poi trionfatri­ce sul Milan ai calci di rigore.

«E’ la mia decisione più difficile, ma voglio provare qualcosa di nuovo»

TRIONFI. Nel suo palmares trovano posto anche una Coppa Uefa, due Coppe d’Inghilterr­a, tre Coppe di Lega, una Community Shield e due Supercoppa Uefa. Nella sola Premier League ha colleziona­to 494 partite (116 gol), altrettant­o importanti sono i suoi numeri in Nazionale: 114 presenze prima del ritiro dalla scena internazio­nale. La sua seconda maglia quella dell’Inghilterr­a. «Da adesso fino al triplice fischio finale dell’ultima partita della stagione, sarò totalmente concentrat­o sul Liverpool come ho sempre fatto e darò tutto quello che ho per aiutare il Liverpool a vincere». Più che una promessa, la sua è sempre stata una vocazione. Alla quale è impossibil­e rinunciare. Si tratta di un destino, una storia nella quale passione talento identità si confondono nella mistica che ogni domenica si crea attorno alla Kop.

 ??  ?? Steven Gerrard, 34 anni
Steven Gerrard, 34 anni
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy