Corriere dello Sport

Mancini: La Juve? In 90’ tutto è possibile

«L’Inter mi ricorda il mio Galatasara­y, partenza sofferta poi finimmo bene...»

- And.ram.

- Riportare la sua Inter pazza e bella a vincere qualcosa, magari iniziando il 2015 con un “botto” sul campo della Juventus. Nella sua prima intervista del 2015, Roberto Mancini ha mostrato le idee chiare e, rispondend­o attraverso Inter Channel alle domande che i tifosi hanno inviato al profilo Twitter nerazzurro, ha dispensato ottimismo: «Juventus-Inter è una classica del calcio italiano, il derby d’Italia - ha iniziato - ed è normale che sia gara una sentita. La Juve è la prima in classifica e ha vinto gli ultimi 3 scudetti. Ciò premesso è inevitabil­e che contro di noi i bianconeri partano avvantaggi­ati, ma nell’arco dei 90’ può accadere di tutto». CHE PROGETTO. Il Mancio ha poi mostrato quanto è coinvolto nel nuovo progetto nerazzurro: «All’Inter ero stato quattro anni straordina­ri nei quali mi sono tolto grandi soddisfazi­oni. Di momenti belli ce ne sono stati tanti perché allenare l’Inter è bello ogni giorno. Ecco perché alla fine ho accettato di tornare: in linea di principio non ero favorevole a lavorare di nuovo dove ero già stato perché lo trovo rischioso e non volevo rovinare quello di buono che era stato fatto, ma poi ho capito che era una bella sfida. Il resto lo ha fatto l’affetto per l’Inter... La mia nuova avventura è difficile, ma essendo ancora giovane

Roberto Mancini, 50 anni (sorride, ndr) potevo provarci... Quando ho ricevuto la chiamata dei dirigenti nerazzurri ci ho pensato un po’, poi visto che hanno continuato a chiamarmi, ho capito che era una cosa seria. Se chiama l’Inter, è difficile per me dire no». CREDIAMOCI. Eccoci agli obiettivi per il 2015: « La pazzia è anche la bellezza dell’Inter, ma è arrivato il momento di essere più regolari, di iniziare a vincere qualche partita di fila. Questa società nel suo dna ha l’obbligo di dover sempre cercare di vincere e questa deve essere la mentalità che caratteriz­zerà me e i giocatori. Faremo l’impossibil­e per riportare l’Inter dove merita e speriamo di riuscirci. La voglia che i ragazzi hanno sempre messo negli allenament­i mi fa ben sperare in vista del finale di stagione. Quando si inizia a costruire, un po’ di sofferenza è normale. Speriamo che qui succeda come al Galatasara­y dove la scorsa stagione nelle prime settimane abbiamo sofferto, ma poi tutto è andato nel modo giusto. Possiamo fare un parallelo tra Galatasara­y e Inter, situazioni simili e magari finirà bene anche stavolta. Ecco perché dico alla squadra di mettere sempre in campo il massimo impegno nel lavoro perché solo così si possono raggiunger­e traguardi a volte insperati. Bisogna crederci sempre». GIOVANI E IDOLI. Finale sulla sua predisposi­zione a far debuttare i ragazzi del vivaio e sui suoi idoli del passato e del presente: «Io sono dalla parte dei giovani e quelli che avranno qualità, con me troveranno spazio anche nell’Inter. Bonazzoli, per esempio, ha doti importanti, ma è un ragazzo e bisogna aspettarlo, dargli tempo di sbagliare perché poi migliori. Secondo me lui può avere un bel futuro davanti. I giocatori più forti al momento?Messi, Ronaldo, Ibrahimovi­c e Yaya Tourè. Gli avversari più forti contro cui ho giocato sono Maradona, Platini e Matthaus, ma in generale in quegli anni c’erano grandi calciatori. La mia speranza è che la serie A torni in alto. Il calciatore più forte di sempre? Maradona».

«Nei ragazzi vedo grande voglia di allenarsi. Sono certo che i risultati presto arriverann­o»

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