Corriere dello Sport

Gardini: Per i club una chance in più

«In Inghilterr­a giocare durante le feste è un dogma, a noi servirebbe tempo»

- Et.in.

Giovanni Gardini, direttore generale del Verona, come valuta, dal punto di vista dei club, la soluzione di giocare durante le festività natalizie? «La Serie B ha dimostrato che si può fare anche da noi. Però non è che l’Inghilterr­a sia il toccasana in tutte le cose. In Germania non si gioca per le temperatur­e che non lo permettono, come in molti paesi nordici, ma non si gioca neanche in Spagna. Sostanzial­mente, è una questione di cultura: per gli inglesi andare in campo il 26 dicembre o a Capodanno è un dogma, come per noi può esserlo il fatto di non giocare in quelle date. Certo, se gli impianti fossero diversi e se la

Giovanni Gardini partita fosse vissuta in maniera meno aggressiva, penso che potrebbe essere un motivo di interesse giocare nel periodo natalizio». In anni in cui è difficile riempire gli stadi, magari le vacanze potrebbero dare una mano... «Noi abbiamo avuto il derby in prossimità del Natale: il 21 dicembre abbiamo fatto oltre 26mila spettatori. Però c’è un problema di cultura difficilme­nte scalfibile. I giocatori, con tutto il rispetto, devono capire che tutti lavorano anche in quei giorni di festa, dai casellanti ai baristi, per fare degli esempi». Al Verona è accaduto di giocare a Santo Stefano «L’abbiamo sperimenta­to due anni fa in B, giocando ad Empoli. Se al pubblico si fa capire la cosa nel modo giusto, può essere una chance importante. Ma servirebbe uno sviluppo di almeno cinque-sei anni per far radicare questa abitudine». Quali gli ostacoli? «Da noi c’è il culto di andare fuori città durante le vacanze natalizie, in Inghilterr­a no: a Londra, con otto squadre, c’è sempre una partita di calcio, oppure match di altri sport. Per questo è difficile fare paragoni. E poi contano i fattori climatici. In Inghilterr­a difficilme­nte si gioca sotto zero, mentre noi siamo più vicini alla Germania come temperatur­e in inverno. E’ difficile in Premier vedere un campo che non sia adeguato. Quanto ai calciatori, bisogna renderli partecipi, dimostrand­o che ci sia un interesse reale a giocare in quelle date. Ma bisogna legare tutto ad eventi speciali, alle emozioni del Natale, altrimenti tutto si esaurisce nella partita».

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