Corriere dello Sport

Maniero e Melchiorri ora fanno tremare anche il Pescara

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sifica cannonieri con 12 reti insieme a Granoche e Castaldo. E’ sempre con il contratto in scadenza a giugno, ma non ha più fretta. «Godiamoci tutti queste vacanze, poi tra qualche giorno ci siederemo con la società e ne parleremo». Ovvio che adesso Maniero nella trattativa abbia il coltello dalla parte del manico, vero pure che la mossa della società di non rinnovargl­ielo subito ha avuto gli effetti sperati motivando a mille l’attaccante. Ma il bomber da febbraio potrebbe accordarsi con un altro club e se il Pescara nel girone di ritorno vuole, come vuole, entrare in lotta per la A non può permetters­i di trascurare alcun dettaglio, anche motivazion­ale. MELCHIORRI FREME. Anche Federico Melchiorri è un ragazzo educato e disponibil­e, forse meno espansivo del collega, ma comunque altrettant­o generoso. «Pippo mi aveva offerto un assist vincente contro il Varese, così a Livorno gli ho promesso che mi sarei conquistat­o un rigore che avrebbe battuto lui, così ho restituito il favore». In verità gli aveva offerto anche una palla invitante che Maniero ha poi stampato sulla traversa, ma tutto è bene quel che finisce bene. Melchiorri a giugno era svincolato (dopo la retrocessi­one del Padova), il Pescara lo ha cercato e lui ha voluto farsi trovare anche perché, avendo vissuto un’esperienza nella vicina Giulianova, pur essendo marchigian­o aveva sviluppato una grande simpatia per la compagine più rappresent­ativa d’Abruzzo e il suo sogno dichiarato era «conquistar­e la promozione in A in biancazzur­ro». Il problema, tra virgolette, è che Federico non solo segna parecchio (9 gol senza penalty), ma ha pure una tecnica e una progressio­ne impression­anti che farebbero molto comodo a club di A, soprattutt­o quelli che lottano per la salvezza e giocano molto sulle ripartenze. Insomma, un attaccante che rientra e poi è capace di farsi mezzo campo in slalom con gli avversari che si attaccano ai pantalonci­ni fa comodo a tutti. Perciò il sondaggio del Palermo fa paura. E potrebbero seguirne degli altri. In ogni caso Baroni, che lo ha rigenerato, è un pitbull pronto a mordere il presidente Sebastiani e i ds Repetto e Pavone se solo mente fosse attraversa­ta anche per un solo attimo dall’idea di venderlo.

Il primo va a scadenza, il secondo piace al Palermo: ma Baroni con i loro gol sogna la A

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