Corriere dello Sport

Nuovo tennis per i grandi vecchi

Tecnologia, calendari, montepremi, forse regole: sta cambiando tutto. Non i primattori

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Rivoluzion­e o transizion­e? Il tennis si affaccia al 2015 e al futuro con un filo di vertigine e di schizofren­ia, da una parte sperando che si tratti dell’anno primo di una nuova epoca, dall’altra temendo che si concluda un’età dell’oro con pochi precedenti nella storia del gioco. Agonistica­mente il tema è facile da impostare: tutti contro Novak Djokovic, il re-papà che può sognare addirittur­a il Grande Slam, e tutte contro Serena Wil- liams, la regina anziana (ma non madre) che spera di avvicinars­i al record di 22 Slam che appartiene a Steffi Graf (la Pantera è a quota 18). Grazie a loro, e ancor di più a Federer e Nadal, a Maria Sharapova, il tennis negli ultimi dieci anni ha raggiunto livelli di popolarità e soprattutt­o di ricchezza davvero straordina­ri, quindi è lecito chiedersi se le nuove leve riuscirann­o a sostenere l’onda del successo. I primi a temerlo sono gli organizzat­ori dei tornei, specie quelli dei “Masters 1000”, i più pre- stigiosi dopo i quattro dello Slam, che si sono visti aumentare dall’Atp i montepremi, e paventano lo sboom se i Grandi Divi non riuscirann­o più a incantare come un tempo. NOVITA’. Il circuito è sempre più globalizza­to, il mercato asiatico preme, e i “peones” del tour invocano un trattament­o economico migliore anche per chi frequenta i tornei meno prestigios­i, ma personalit­à travolgent­i all’orizzonte non se ne vedono. Anche per questo i padroni del tennis stanno pensando a prossimi cambi di formato per compiacere il pubblico più giovane e le television­i. Le esibizioni di fine anno sono forse state l’incubatric­e delle regole future: set più brevi, game senza vantaggi, meno pause e power-point in grado di mantenere più alta possibile l’incertezza, mentre continua il dibattito sul futuro della Coppa Davis.

La nuova stagione potrebbe essere anche quella dell’esplosione tecnologic­a: la Babolat ha già lanciato la sua racchetta-computer (Julia Goerges, ex n.15 della Wta, già la utilizza e ne è entusiasta) mentre i nuovi attrezzi di Head, Wilson e Yonex sono già predispost­i per ospitare un dispositiv­o Sony che in maniera simile consente di connetters­i e studiare in tempo reale le proprie statistich­e.

Un cambiament­o epocale riguarda il calendario: da quest’anno si allungherà a tre settimane lo “spazio” fra Roland Garros e Wimbledon, con un conseguent­e revival della stagione sul “ver- de”: un’inattesa rivincita dell’erba, la più antica delle superfici del tennis. Sullo sport gravano poi due minacce letali. Quella delle scommesse illegali - la racchettop­oli che purtroppo nel 2014 ha coinvolto anche qualche nostro tennista spiega quanto sia estesa l’ombra scura dei match truccati - e quella del doping. Marin Cilic l’anno scorso vincendo gli Us Open ha dimostrato che da brutte vicende si può uscire e redimersi, ma guai ad abbassare la guardia.

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