Fognini e Giorgi, è l’ora del boom
Loro le mine vaganti in attesa di affermazione. E i giovani stentano
Partiamo da una certezza: noi italiani, nel tennis, abbiamo le coppie più belle del mondo. Ovvero Flavia Pennetta e Fabio Fognini, rispettivamente n.12 e 20 del mondo, coppia glamour anche nella vita, e Sara Errani e Roberta Vinci, da tre anni il doppio più forte del circuito Wta. Da qui si può ripartire in un 2015 che comincia proprio da Flavia&Fabio, impegnati da domani nella Hopman Cup, e nel quale entriamo con molte speranze e qualche dubbio.
Le speranze sono legate in primo luogo alla tenuta della generazione d’oro delle no- stre ragazze, che nonostante i tanti successi hanno ancora fame di vittorie. Se la stella di Francesca Schiavone sta lentamente tramontando, sia la “Penna” sia Sara Errani, che la segue di appena due posti in classifica, sono più che mai a portata di Top 10 - anche se Sarita, fra febbre e infortuni, ha vissuto una fine d’anno poco allegra - mentre Roberta Vinci merita di risalire in classifica dopo un 2014 che l’ha vista scendere troppo (n.47). E’ chiaro però che i grossi lampi ce li aspettiamo da due autentiche mine vaganti dei circuiti mondiali
come Fognini e Camila Giorgi. SPERANZE. Fabio sembrava pronto all’accensione definitiva già l’anno scorso, ma dopo lo sfolgorante incontro di Coppa Davis contro la Gran Bretagna mente e corpo sono andati in cortocircuito. Con ancora molta giovinezza (27 anni) e decisamente più maturità addosso può riprovarci quest’anno. Il suo traguardo è il benedetto ingresso fra i primi 10 del ranking, e stavolta una seconda metà dell’anno senza punti o quasi da difendere lo aiuterà (e speriamo che il rito buddista di Capo- danno in Thailandia gli abbia trasmesso la giusta dose di serenità).
Per Camila è invece ora di vincere il primo torneo Wta di una carriera che per il momento l’ha vista brillare a corrente alternata, quasi sempre forte con le forti, troppo spesso debole con le deboli. Un piccolo intervento alla bocca le impedirà di essere presente a Brisbane, ma la stagione è lunga. Andreas Seppi, Karin Knapp e soprattutto un ritrovato Simone Bolelli possono puntare a un’annata solida - i dubbi purtroppo riguardano i ricambi. In campo femminile, con Nastassja Burnett fermata da un noioso infortunio, all’orizzonte si intravede davvero poco, fra i maschi il 19enne Gianluigi Quinzi guida una pattuglia di punti interrogativi (Cecchinato, Donati, Baldi, Giannessi, Napolitano). Quinzi ha accusato il “rimbalzo” mediatico del titolo U.18 vinto nel 2013 a Wimbledon, e l’anno scorso si è dovuto districare fra infortuni e troppi cambi di coach (ben quattro, oggi è seguito dall’argentino Monachesi). Per il bene suo e del nostro tennis gli auguriamo un 2015 più sereno.
Il saluto buddista di Pennetta e Fognini a Hua Hin