Jorginho in regia. Mertens preferito a Insigne. Callejon sulla fascia destra
Una sfida nella sfida Il trend biancoceleste può essere un indizio
INVIATO A CASTEL VOLTURNO - La sentono, la vivono, l’aspettano: è Napoli-Lazio, è la Partita, c’è dentro un anno intero e c’è pure il futuro, c’è il terzo posto e non ci sono alternative, vincere o sparire nella pancia dell’Europa (League), un altro calcio e una differente dimensione. L’annusano, l’avvertono, l’annusano: e due giorni di ritiro non sono bastati per caricarsi, per studiare il «nemico» che avanza (e precede pure), ci vuole una ripassatina alle lezioni e alle dieci, quando ormai siamo nel pieno del «Giorno», si ricomincia, seduta di rifinitura, palle inattive e atteggiamento tattico, un modo per sgranchirsi le gambe ma anche per intrufolarsi nel match. L’ultima fatica è stasera, ma l’aperitivo - la colazione - è all’alba, con il Napoli che esce per il risveglio muscolare che in realtà collega cerebralmente alla Lazio, alla squadra che l’affronterà, che sarà diversa - chiaramente - da quella che ha cominciato a Torino e dovrà esserlo innanzitutto in testa. Serve gamba, corsa, lucidità, geometria, possesso palla, determinazione, una miscela anche un po’ magica da assorbire in fretta.
LE SCELTE
Poi toccherà (presumibile, mica certo) ad Andujar tra i pali; a Maggio a destra e a Ghoulam a sinistra, con Albiol (che sta meglio) e Koulibaly (che rientra) a formare la linea difensiva; in mezzo, David Lopez è l’interdizione e Jorginho, alla luce delle ultime scelte, il preferito per guidare la regia d’un Napoli che avrà bisogno anche di velocità di pensiero, non solo di calcio; tra le linee, Callejon è il favorito di destra, Hamsik sembra destinato a rientrare da capitano-giocatore e Mertens ha più chanche (poche, ma quante ne bastano per essere titolare) su Insigne; e davanti a tutti, come tocca ad un leader, Higuain. Palla al centro.
L’esterno è immarcabile Gli manca però il gol dallo scorso 12 aprile