CLAMOROSO Berruto fa fuori mezza Nazionale
Il ct rimanda a casa dal Brasile capitan Travica, Zaytsev Sabbi e Randazzo: «Deliberata mancanza di rispetto»
In Italia albeggia quando a Rio la notte si trasforma nel nuovo giorno e porta lo choc in casa Italia. L’episodio che genera il caso è un ritardo con cui quattro giocatori tornano in albergo (ore 1.50 locali) a Rio de Janeiro, dove domani inizierà la Final Six della World League. Un’uscita che porta alla traumatica cacciata dalla Nazionale del capitano, Dragan Travica, di Ivan Zaytsev, Giulio Sabbi e Luigi Randazzo. La decisione è del ct Mauro Berruto, con l’avallo del dirigente Fipav Libenzio Conti e poi del presidente Carlo Magri, svegliato dal suo breve sonno. Mezza Italia cancellata alla vigilia di quello che avrebbe dovuo essere un test fondamentale sulla strada che dovrebbe condurre agli Europei e alla Coppa del Mondo che qualifica per l’Olimpiade di Rio 2016. Difficile trovare, anche in altri sport, precedenti così eclatanti, una espulsione multipla dalla Nazionale per motivi disciplinari.
Il ct Mauro Berruto ha trascorso ore al telefono, a spiegare, a ripetere i concetti che lo hanno indotto a prendere una decisione così drastica, incurante dei risvolti immediati riguardanti l’esito della fase finale della World League e dei possibili mancati introiti (la vincitrice guadagnerà 1 milione di dollari, mezzo milione la seconda, 300.000 la terza fino ai 75.000 delle ultime due classificate) che in tempi di crisi sarebbero stati una benedizione per le casse federali. Al posto dei “ritardatari” espulsi, sono stati richiamati di corsa Saitta, Nelli e Botto, che arriveranno oggi in Brasile. L’EPISODIO. « Non commento l’episodio in sè - dice il ct Berruto - parlo di mancato rispetto deliberato di una indicazione molto precisa e puntuale, che faceva parte della programmazione, una indicazione mia che è stata volutamente ignorata. Una cosa profondamente grave ma non per l’episodio in sè, ma perchè ho percepito la volontà di non rispettare quella indicazione chiara e condivisa, non interpretabile»
E questo ha fatto scattare la durissima reazione, le sanzioni disciplinari: «Ha generato in me la necessità di una risposta importante - prosegue il ct - Per quel discorso che da novembre in poi ho messo in gioco, la coerenza: non ha condizioni rispetto a nulla. Programmi, orari, trasferte, in qualsiasi posto, la lunghezza
dei collegiali il numero e la durata degli allenamenti. Tutto questo è al centro di qualunque progetto tecnico, è evidente che arriva dopo quella richiesta lì e dopo delle cose che sono successe. Non vorrei che l’unico commento riguardasse la sproporzione tra la mancanza e il provvedimento disciplinare, peraltro condiviso con la Federazione. In realtà è un caposaldo, un tema che deve valere per tutte le Nazionali, dalla maggiore alle giovanili»
CARTELLINO ROSSO. Usando il paragone calcistico, era proprio il caso di estrarre il cartellino rosso dell’espulsione quando avrebbe potuto usare un giallo, ammonire e multare? Come mai? «Ma non era un rosso diretto, ci mancherebbe altro, ho ponderato. Ci sono delle cose che non si raccontano, che si cerca di risolvere. Non sarebbe più bastato un intervento soft...»
La finale di World League assume una luce diversa, pare decisamente compromessa. «Mancano risorse, ne abbiamo altre, può essere che un problema si trasforma in un’opportunità. Il futuro? Io penso a questa settimana e basta»
Difficile pensare che un episodio del genere possa essere superato come se nulla fosse accaduto, non pensa? «Se penso ad agosto, di sicuro nel caso in cui, risposte date o no, se ne parlerà, ci dovrà essere un terzo soggetto coinvolto, la federazione. Quella stessa Fipav, lasciatemelo sottolineare, che ci ha messo nelle condizioni di stare qui in Brasile otto giorni filati per farci lavorare meglio e risparmiarci lunghi viaggi. E’ un segnale preciso che ho voluto dare. Credo che all’interno dei miei compiti ci sia anche una competenza educativa: non insegno a vivere a nessuno, per carità. Ma da adesso in avanti certe cose devono essere chiare per tutti. Deve essere bello essere in Nazionale e il rispetto delle regole deve essere al centro di ogni progetto tecnico»
La presenza di Travica tra i quattro “ritardatari” deve essere stata particolarmente dura da digerire, dopo la promozione a capitano a scapito di Birarelli e l’esclusione di Baranowicz. «Mi dispiace molto che in mezzo ci sia anche il capitano, per me ha un valore doppio. Il ruolo comporta sacrifici e responsabilità. Se in prossimità di una manifestazione così importante si mette in discussione ciò, non potevo non intervenire in maniera radicale»
Sono rientrati in ritardo in albergo, a Rio. Da domani World League con Saitta, Nelli e Botto «Ho voluto dare un segnale preciso Il rispetto delle regole caposaldo di tutte le nazionali»