Magri: «Non posso che stare con il ct»
ROMA - Tra una riunione e l’altra per gli Europei maschili che l’Italia ospiterà in autunno, il presidente della Federpallavolo, Carlo Magri, è stato investito dal ciclone proveniente dal Brasile. Non che l’ambiente azzurro sia stato nei tempi immune da problematiche conflittuali tra giocatori o giocatrici con i ct delle varie gestioni, ma un caso con questi connotati non si ricorda. Una Nazionale che mette alla porta, anzi, sull’aereo, quattro giocatori di cui tre titolari, con cui si apprestava ad inseguire il milione di dollari dìin palio nella Final Six di Rio de Janeiro, è decisamente un fat- to clamoroso.
In questo frangente la Fipav ha fatto blocco con il ct Berruto. Carlo Magri, buttato giù dal letto, ha immediatamente dettato il sostegno al tecnico e dallo staff, esprimento anche disappunto ed amarezza per l’accaduto.
« Io sono fatalista, se devono succedere certe cose magari meglio siano successe ora che quando ci si giocherà la partecipazione all’Olimpiade di Rio. Sicuramente non è una cosa bella quella che è successa. Mi pongo il problema e in Consiglio Federale tutto sarà oggetto di un’analisi approfondita. Però dico anche che non muore nessuno. Non posso che essere dalla parte del mio allenatore, non posso certo contraddirlo con il ruolo che ricopro. Non voglio dire nulla, non azzardo niente ma non è detto che da questa cosa non possa nascere qualcosa di positivo per il futuro»
Giocatori che tornano quasi alle due del mattino in albergo e la gente pensa chissà cosa. Ma in questo caso pare proprio che non ci siano state notti brave. Difficile spiegarsi tuttavia, la determinazione con cui i quattro giocatori (Travica, Zaytsev, Sabbi e Randazzo) hanno contravvenuto la disposizione del ct. Ne è nata una sanzione drastica e penalizzante per gli obiettivi tecnici che la Nazionale insegue in questa stagione. È lecito chiedersi fino a dove questo provvedimento affondi radici in ciò che accadde l’anno scorso nel disastroso mondiale polacco e quali siano stati gli episodi precedenti non emersi pubblicamente. L’esplosione di Giannelli e l’imminente arrivo di Juantorena, non bastano a scacciare la preoccupazione per la piega che ha preso la situazione in seno a questa Nazionale, a un anno da un’Olimpiade ancora da conquistare.