Corriere dello Sport

Contador piange: Ti aspetto a Parigi

TOUR DE FRANCE Armstrong: «Gli auguro ogni bene per questo viaggio» Nibali: «Adesso contano solo lui e la sua famiglia»

- Di Alessandra Giardini

In salita controvent­o: se uno decide di intitolare così la sua biografia ci sarà un motivo. Il dolore non è mancato nella vita ricca e bella e famosa di Ivan Basso. Era come ieri al Tour de France, come ieri sui Pirenei, nel 2004, quando il camione di Cassano Magnago rese pubblica la malattia di sua madre, Nives. Staccò Lance Armstrong prima del traguardo di La Mongie, ovviamente in salita, e dedicò la vittoria alla sua mamma che lottava contro il cancro. Sapeva che non ci sarebbe stato niente da fare, glielo avevano spiegato i dottori, senza tanti giri di parole, e infatti nonostante l’intervento dello stesso Armstrong la signora Nives morì nel febbraio dell’anno dopo, prima di compiere cinquant’anni. E proprio l’americano, che ha avuto in sorte lo stesso male, è stato uno dei primi a mandare un messaggio a Basso su twitter. «Penso a Ivan e gli auguro ogni bene ora che si imbarca in questo viaggio attraverso il cancro», aggiungend­o l’hashtag #IvanSTRONG. A Ivan è arrivato anche l’incoraggia­men- te speciale di un altro corridore che tredici anni fa ha avuto lo stesso problema, il basco Markel Irizar: «Guarirai, come ho fatto io».

Il dolore non è mancato nella vita di Basso, come nelle vite di tutti, di qualcuno di più. Per fortuna nella sua c’è stato anche tanto di bello, a cominciare dal ciclismo per arrivare (ma soltanto in ordine di apparizion­e) alla bellissima famiglia che ha messo su con Micaela: Domitilla ha già dodici anni, Santiago nove, Levante poco più di quattro, e Tai non ancora otto mesi. Pochi minuti dopo che Ivan aveva lasciato l’hotel Mercure di Pau, il web si è riempito di messaggi per lui. Alberto Contador ha pianto mentre Basso parlava. «Abbiamo passato centoventi degli ultimi centottant­a giorni assieme: sei un grande campione, vincerai anche questa battaglia», gli ha scritto il suo capitano, che fino a ieri era anche il suo compagno di stanza. Steven de Jongh, direttore sportivo della Tinkoff, gli ha dato appuntamen­to a Parigi. «Speriamo di consegnarg­li la maglia gialla».

Vincenzo Nibali, che è stato compagno di squadra di Basso alla Liquigas dal 2009 al 2012, stava per piangere quando i giornalist­i gli hanno riferito quello che avevano saputo al Mercure. «Non ci volevo credere. Abbiamo corso assieme, siamo molto amici, è qualcosa che va al di là del ciclismo. Spero che vada tutto per il meglio, per lui e per la sua famiglia. Adesso sono loro quelli che contano, tutto il resto non ha importanza».

Commossi anche i messaggi dei grandi vecchi come Claudio Chiappucci, che Ivan l’ha conosciuto da bambino, e dei giovani che alla scuola di Basso hanno imparato. Tenero Davide Formolo: « Forza maestro». Sicuro Moreno Moser: « Probabilme­nte la persona più forte e determinat­a che ho avuto la fortuna di conoscere. Forza Ivan, supererai anche questa». Ne è certo anche Davide Cassani, il ct del ciclismo azzurro: «Sei abituato a lottare. Ho visto pochi corridori con la tua costanza. Ora un’altra salita, sarò in cima ad aspettarti». Tantissimi i messaggi: dal campione del mondo Michal Kwiatkowsk­i a Pippo Pozzato («ora lotta come solo tu sai fare»). Silvio Martinello ormai si è abituato a parlare da commentato­re, «si nota dalla forza e dignità con le quali l’hai comunicato che contro di te ha già perso». E’ quello che ci auguriamo tutti.

Il web si è riempito di affetto. Cassani: «Ho visto pochi corridori con la sua costanza»

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy