Corriere dello Sport

Juve e Lazio si dividerann­o già tre milioni

- And.ram.

MILANO - Dopo Doha, di nuovo la Cina. La scelta della Lega di far disputare la finale di Supercoppa italiana a Shanghai non è né casuale né dettata (solo) dal cospicuo ingaggio che i dirigenti di via Rosellini sono riusciti a “strappare” per esportare la prima gara ufficiale del 2015-16. All’ombra della grande Muraglia si sono già giocate le finali della Supercoppa italiana del 2009 (InterLazio 1-2), del 2011 (Milan-Inter 2-1) e del 2012 (Juventus-Napoli 4-2) perché il mercato cinese è molto attraente.

Sono diverse le emittenti televisive che trasmetton­o il nostro campionato (Cspn, Netease, Letv, Cctv, Guandong tv, Pp live e Tencent) e svariate le decine di milioni di fans che ogni week end si incollano davanti alla tv. La Premier League e la Liga come ap- peal sono avanti, ma la Serie A sta provando a ridurre il gap. Per il prossimo triennio, al momento dell’assegnazio­ne dei diritti esteri, la Lega ha ottenuto una proposta molto interessan­te da parte di MP&Silva che ha sbaragliat­o la concorrenz­a offrendo una media di 186 milioni a stagione fino al 2018. Tanti soldi, per la precisione 69 milioni in più ogni annata rispetto al 201215, che le nostre società sono felici di dividersi.

Gli standard della Premier, che dalla vendita dei diritti oltre confine guadagna 1 miliardo di euro, sono lontani e nell’ottica di un ulteriore incremento degli introiti dal 2018 in poi, la Lega ha nuovamente esportato all’estero la Supercoppa italiana e magari farà lo stesso con un paio di gare di Coppa Italia (si giocherann­o in Medio Oriente?). La sfida di sabato intanto frutterà 3,3 milioni di euro: i bianconeri e i biancocele­sti si spartirann­o in parti uguali 3 milioni di euro, mentre il 10% (300.000 euro) spetterà alla Lega che ha organizzat­o l’evento.

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