Corriere dello Sport

SQUADRA IN CRESCITA BASTERÀ CONTRO LA LAZIO?

- Di Alberto Polverosi

Allegri dice che la Juve sta bene, che è stato lui a scegliere avversarie più avanti come preparazio­ne per impegnare più a fondo la squadra, dice perfino che, a sei giorni dalla Supercoppa, pensava di avere una squadra più indietro come condizione. E’ l’occhio dell’allenatore campione d’Italia e vice campione d’Europa ma è anche, ovviamente, un giudizio di parte. Guardando la Juve da fuori si ha un quadro un po’ diverso. Finora ha giocato 3 partite, ne ha perse 2 e vinte una, ha segnato 2 gol e ne ha subiti 5. Ha perso contro il Borussia, eliminato nella stagione scorsa dalla Champions agli ottavi con il 3-0 del Westfalens­tadion, contro il Marsiglia arrivato quarto nella Ligue 1, ha vinto contro il Lechia penultimo nel campionato attuale in Polonia, ma anche a Danzica ha avuto dei momenti di difficoltà. Contro il Borussia ha sempre e solo sofferto (i tedeschi avevano già 6 amichevoli alle spalle, mentre la Juve era al debutto) e contro l’OM ha giocato bene per 20 minuti, poi ha perso l’iniziativa anche a causa dell’espulsione di Lichtstein­er. IL PEGGIO. In ogni amichevole c’è stato almeno un problema al di là del risultato. A San Gallo si è fatto male Barzagli; a Danzica si è infortunat­o Chiellini e Allegri ha strigliato Morata inviando un messaggio alla truppa; a Marsiglia si è fermato Khedira ed è stato espulso Lichtstein­er. Come twitta Marchisio, è un inizio difficile. La Juve non solo ha subìto troppi gol, ma anche troppi tiri in porta; i suoi attaccanti (Morata, Mandzukic, Dybala, Zaza e Coman) hanno segnato un gol (Mandzukic a Danzica); e soprattutt­o gli infortuni non si fermano. Siccome nel calcio tutto è relativo, se si butta un occhio in casa della prossima rivale dei bianconeri si vede che pure Pioli ha i suoi guai. Ma Allegri lo batte per gli infortunat­i. Deve sperare di recuperare Barzagli, sennò dovrà far giocare Caceres che fra tutti i difensori è il più distante dalla forma, o Rugani che non ha mai giocato partite di quel livello. Anche a centrocamp­o, stessi problemi: senza Khedira e col trequartis­ta ancora da acquistare (è la scelta decisiva per stabilire il livello tecnico della nuova Juventus), Allegri dovrà rinunciare a Khedira e schierare per forza Pereyra, anche se è tornato dalle vacanze solo lunedì scorso e ha giocato i primi 45' sabato a Marsiglia. Di conseguenz­a: dentro Sturaro o Padoin.

Allegri deve fare fronte agli infortuni Senza Khedira a centrocamp­o dovrà schierare Pereyra Il tecnico può però contare su Pogba già in condizione e sulla sicurezza di Bonucci e Marchisio

IL MEGLIO. Non ci sono solo punti negativi nella Juve attuale. Un nome su tutti: Paul Pogba. Si fatica a pensare al modo in cui la Lazio potrà arginare la furia del francese. A Danzica ha segnato di testa, a Marsiglia, di fronte ad avversari più in forma di lui, ha “strappato” tre volte con la palla al piede costringen­do l’Olympique a rincorrerl­o con mezza squadra. Poi ha colpito un palo su punizione, ha piazzato un paio di assist da...futuro numero 10 e quando è uscito il Velodrome lo ha applaudito a lungo, riconoscen­done una superiorit­à naturale. Se Pioli riuscirà a fermare il francese o anche solo a contenerlo avrà risolto il problema più grande.

Pogba trascina una parte di Juve in forma, quella riferibile ai vecchi, come Bonucci e Marchisio. Il difensore è il punto fermo del reparto e l’avvìo di questa estate ricorda l’intera scorsa stagione, quando ha giocato 60 partite Nazionale compresa. E’ sempre stato sotto pressione, col Borussia, il Lechia e il Marsiglia, ma non ha mai sbandato. Senza Chiellini e col dubbio su Barzagli, a Shanghai resta la vera garanzia della difesa. Anche Marchisio sta bene. La gente faticherà a cancellare il ricordo di Pirlo, ma qui siamo di fronte a un calcio diverso e a un calciatore diverso. La qualità dovrà essere garantita dal prossimo acquisto, il trequartis­ta, Marchisio consegnerà alla squadra una linea ben marcata, fatta di concretezz­a e solidità. E come condizione è cresciuta anche tutta la Juve: col Borussia, al debutto, non aveva mai tenuto la palla, col Marsiglia i progressi si sono almeno intravisti. Non è la vera Juve, anche perché è incompleta, ma è convinta di tornare ad esserlo.

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