Viola e Bernardeschi impresa: Barça ko!
Due gol lampo del baby bomber piegano il Barcellona (a segno con Suarez). E il Franchi riabbraccia Pepito
La scorsa estate il Real, questa estate il Barcellona. Sono solo partite estive, amichevoli, ma per la Fiorentina è comunque una festa. Per divertirsi e, per gli uomini di Paulo Sosa, anche per crescere e immaginarsi un futuro. Spettacolo e gioco nella serata doc fra viola e blaugrana. C’è da divertirsi nel Franchi dal manto nuovo anche se il Barça lascia a casa alcuni dei suoi fenomeni e i viola sono davvero un cantiere aperto. Divertirsi con il nuovo dieci viola, un altro ragazzo che accende Firenze, Federico Bernardeschi. Un altro di quel ta- lenti dei quali i fiorentini si innamorano di colpo, come frastornati, tramortiti, affascinati. Lui, con un quarto d’ora speciale, schianta il cuore della gente, segnando una doppietta di classe autentica, nel primo gol lanciato da Borja Valero (lo spagnoloviola sta bene, anzi benissimo e contro il Barça voleva fare una partitona). E’ la grande speranza viola, con lui c’è pure Pepito, per lui la speranza è solo che stia bene. E ieri Giuseppe è tornato in campo, nella ripresa, e in almeno due-tre occasioni ha fatto vedere che ha voglia e pure buone gambe. Per i viola buone notizie pure da Joaquin (uno che non invecchia mai). Sul gioco deciso da Sousa c’è da attendere il mercato. Certo ieri c’era una Fiorentina anche troppo offensiva. Con un centrocampo di mezze punte. Certo che con Suarez a difendere in difesa qualche progresso si è visto. Ora però è indispensabile che sul mercato Pradè faccia qualche colpo importante. Un paio di difensori (Roncaglia si è battuto ma forse c’è bisogno di qualcosa in più e di diverso), un centrocampista da mettere accanto a Suarez e soprattutto una punta, perché tutto il peso su Babacar (ieri il senegalese era in difficoltà di condizione) è troppo. E il Barcellona? Dimezzato, ma se vedi Suarez il pistolero, capisci che il suo potenziale offensivo è sempre micidiale. Anche perché Pedro è un “innesto” micidiale. Cancellato il sabato da “tornado” è arrivata la domenica top per la Fiorentina. CHE VIOLA. C’è il Barcellona privo di Messi e di Neymar, di Dani Alves e di Mascherano. Ma con il “pistolero” è comunque una squadra che fa paura. Prima gara per Paulo Sousa, partono dalla panchina Pepito Rossi e pure Suarez. Così debutta, davanti alla difesa, la coppia Borja-Badelj. Ci sono 29.421 spettatori, che cancellano le paure settimanali. Canti e applausi, specialmente per il “Fenomeno” di casa: Giuseppe Rossi. Difesa a quattro, con Tomovic a destra e Roncaglia centrale. A centrocampo, altissimo, stanno Joaquin, Bernardeschi e Ilicic. Squadra più spregiudicata dello stesso Barcellona. La gente è tanta e ha voglia di Fiorentina e di divertirsi. Un solo slogan... di sollecitazione: «Spendere, bisogna spendere, per poter vincere». Per i Della Valle e il prossimo mercato. E uno striscione («grazie Barcellona») per la vittoria in Champions contro la Juve.
Parte fortissimo la Fiorentina: al minuto 4, dribbling e tunnel di Borja Valero a Busquets e palla perfetta per Bernardeschi che con il suo numero dieci fiammante sulle spalle si insinua fra i due centrali spagnoli e mette dentro di testa. Raddoppio ancora di Bernardeschi al 12': show sulle fascia de- stra di Joaquin e palla arretrata per il “ragazzo che gioca davvero bene” e 2-0. Il Barcellona si sveglia al minuto 17', è Rakitic ad offrire a Suarez una palla che il « pistolero» non sbaglia. Un minuto e Pedro sfiora il pari. Al 21' miracolo di Tatarusanu sullo scatenato Suarez e poi si ripete ancora su Pedro. Nella ripresa debutta Suarez che prende il posto di Badelj, e torna, applauditissimo, Pepito che al 6' gira, pronto, un invito di Pasqual. Intanto Tatarusanu continua a far bene, all’11' pure su El Haddadi ed ancora su Suarez. Cambi in campo con Alonso che porta Pasqual a centrocampo con Vecino. E alla fine è festa viola.