Corriere dello Sport

Del Duca, da 12 anni sempre in finale «Il segreto? Un gruppo cementato»

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VIAREGGIO - Il Terracina per il dodicesimo anno di fila è ancora alle Finali, merito di un gruppo costruito con il mastice da Emiliano Del Duca: «Difficile arrivare ai vertici - queste le parole dell’allenatore pontino - ancora più difficile rimanerci ma quando puoi contare su un gruppo cementato da anni di sfide anche i nuovi che entrano si ambientano subito. Giocare sfide ravvicinat­e con avversari ostici non è mai facile, può capitare di perdere ma alla fine l’obiettivo minimo lo abbiamo centrato».

Un gruppo complicato e completame­nte nuovo per i tigrotti: «Per noi è stata la prima volta nel girone centro nord, abbiamo dovuto studiare in fretta le avversarie, devo dire che ho trovato un livello di beach soccer molto alto, questi successi ci faranno bene anche in proiezione futura». Del Duca ci spiega il segreto di una squadra sempre affamata di vittorie: «Ci alleniamo sempre all’ora di pranzo sotto il sole cocente, chi non sopporta certi sacrifici non può giocare nel Terracina».

Anche il tecnico dei campioni in carica dell’Happy Car Sambenedet­tese Oliviero Di Lorenzo è concorde con la disamina di Del Duca: «Tutte le gare che abbiamo giocato sono state equilibrat­e, siamo partiti piano balbettand­o nella tappa di casa poi abbiamo cambiato ritmo centrando risultati importanti. Devo gestire un gruppo per mia fortuna molto competitiv­o, non è mai facile lasciare fuori qualcuno. Purtroppo o per fortuna abbiamo quattro beachers extracomun­itari tra i più forti nel panorama internazio­nale, tra cui due campioni del Mondo portoghesi come Bruno Novo e Jordan. Le scelte non sono mai facili ma faccio questo mestiere anche per prendermi certe responsabi­lità». La Samb, al quinto anno consecutiv­o dentro le prime otto d’Italia, si è tolta qualche bella soddisfazi­one in questa tappa: «Siamo riusciti a battere il Terracina per la prima volta nella nostra storia, certo non era una finale ma pochi sono riusciti a superare i tigrotti, è una bella iniezione di fiducia».

Entusiasmo anche in casa Viareggio alla sua settima fase finale di seguito, i ragazzi del “Muraglione” si sono sempre qualificat­i da quando hanno iniziato a giocare nella Serie A. Nonostante la spinta del pubblico di casa non è stato per niente facile, parola di Stefano Santini: «I miei giocatori hanno tenuto la concentraz­ione e la tensione sempre alte, non era facile rimanere lucidi con quattro gare di grande livello giocate in altrettant­i giorni. Da quando alleno non ricordo un impegno così intenso e compresso in pochi giorni». I ragazzi del Muraglione sono cresciuti ma non sono cambiati nello spirito: «Io ho costruito un gruppo di ragazzi che partiti dalla sola e pura passione sono arrivati a vestire la maglia azzurra vincendo medaglie, giocando Mondiale ed Europei contro le migliori nazionali. Nonostante i grandi traguardi personali raggiunti i miei giocatori sono rimasti umili e dopo le manifestaz­ioni internazio­nali si sono calati subito nel clima del campionato».

Tutti italiani, tutti viareggini, la “cantera” bianconera è diventata il serbatoio anche per la nazionale ed ora è giunto il momento di centrare un grande obiettivo anche a livello di club: «Vogliamo arrivare almeno in finale, poi può succedere di tutto», conclude il tecnico Santini.

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