Berlusconi: Domenica ho sofferto per il Milan
di questo inizio campionato dice che finora in serie A l’abbiamo sfangata con un solo esonero; al Carpi, via Castori, Sannino sulla giostra: ordinaria amministrazione. L’anno scorso a questo punto del campionato l’unico esonero era riferibile al Chievo: cacciato Corini, al suo posto Maran. A tal proposito vale la pena annotare che il vero mangiaallenatori è il più insospettabile di tutti: è stato Campedelli a esonerare tre tecnici dopo pochi mesi negli ultimi tre anni, mica Mangiafuoco Zamparini (che anzi l’anno scorso ha chiuso la stagione con un uomo solo al comando: quel Beppe Iachini che in questi giorni ha incassato sì la fiducia, ma anche lo scappellotto di chi viene accusato di produrre il peggior gioco della serie A, tiè). E all’estero? In Premier due squadre hanno cambiato tec- nico (Sunderland e Liverpool), nessun cambio nella Liga e in Ligue1, in Bundesliga invece Favre si è dimesso dalla guida del Borussia Mönchengladbach. Poca roba. Consoliamoci: se allarghiamo l’orizzonte, tra campionati minori ed Europa di periferia, salta un allenatore al giorno. Da settembre ad oggi sono già quarantacinque. L’ultimo esonero è di queste ore. Quelli del Serpentara Bellegra Olevano, club di serie D, girone H (siamo a Roma), hanno cacciato Fabio Lucidi e chiamato al suo posto Antonio Foglia Manzillo che - come sta scritto sul profilo ufficiale di Facebook - «domenica siederà sulla panchina del club nella difficile sfida di Picerno». Il problema è quello: c’è sempre una difficile sfida di Picerno nella vita di tutti noi. Tic-tac-tic-tac. Calcio, politica. In mezzo: il Milan. Domenica sera ad Arcore: Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Risultato finale: Milan-Napoli 0-4. Una disfatta. Tanto che il segretario della Lega Nord, intervenendo al programma di Radio2 «Un giorno da pecora», racconta: «Abbiamo visto insieme Milan-Napoli. Considerato lo stato di frustrazione al quarto gol del Napoli, abbiamo chiuso lì il nostro incontro. Lui era arrabbiato, più di me, visti i soldi che ci ha messo dentro. È stato silenzioso perché con le mazzate che abbiamo preso non c’era da imprecare, c’era
Il messaggio di Berlusconi
da deprimersi. Galliani? Non ne azzecca una». Così Berlusconi con una nota congiunta su Facebook. «E’ vero, domenica sera ad Arcore l’incontro c’è stato, come è normale che sia fra due leader di partiti della stessa coalizione. Abbiamo sofferto entrambi per la sconfitta del nostro Milan ma sulle questioni politiche c’è stata piena sintonia su tutto».