Stadio, nervi tesi tra Inter e Milan
I rossoneri hanno disertato il vertice al Comune sui lavori all’impianto
- L’atteso vertice sul futuro di San Siro non c’è stato perché ieri in Comune, alla presenza dell’assessora allo sport, Chiara Bisconti, si è presentata solo l’Inter. Per il club di Thohir sono stati l’ad Bolingbroke e il corporate director, Williamson, a varcare il portone d’ingresso di Palazzo Marino, mentre per il Milan non c’erano né Barbara Berlusconi né altri rappresentanti. In corso Vittorio Emanuele non hanno preso bene questa assenza perché ritenevano che l’occasione fosse propizia per iniziare a pianificare il futuro del Meazza a lungo termine, ovvero i lavori da fare all’impianto dopo quelli già in fase avanzata per la finale di Champions League del 2016, ma da via Aldo Rossi fanno sapere che il summit di ieri pomeriggio era stato programmato unicamente per presentare Bolingbroke agli esponenti del Comune e che
Uno scorcio dello stadio San Siro
la presenza di rappresentanti del Milan non era ritenuta necessaria. Al di là delle dichiarazioni di faccia delle scorse settimane, è dunque arrivata l’ennesima conferma che tra i due club milanesi i rapporti sul tema San Siro, impianto che sarà gestito in coabitazione grazie alla società M-I Sta-
dio fino al 2030, sono e rimarranno molto tesi.
PIANO INTER. I manager nerazzurri hanno confermato la loro volontà di restare al Meazza e hanno condiviso con il Comune un importante piano di lavori con un esborso economico complessivo che si aggira sui 150 milioni. Gli interventi, da fare dall’estate 2016 in poi, porterebbero a una riduzione della capienza, ma a miglioramenti dei servizi e, anche se il sacrificio economico sarebbe importante, secondo gli uomini di Thohir il ritorno economico sarebbe assicurato. Bolingbroke, che per anni si è occupato dall’Old Trafford di Manchester, a riguardo non ha mostrato dubbi. Bisconti ha apprezzato il piano nerazzurro e il fatto che l’Inter abbia voluto condividerlo con la Giunta che tra qualche mese al 99% non sarà più in carica.
STALLO MILAN. Il serio piano di ristrutturazione che l’Inter ha in mente, però, rischia di rimanere solo sulla carta. Perché il Milan ha in gestione l’impianto insieme ai nerazzurri e al momento non ha nessuna intenzione né di abbondonare il Meazza per costruire un nuovo stadio (questa ipotesi è stata scartata pubblicamente da Berlusconi anche se una comunicazione ufficiale al club di Thohir e al Comune non è stata ancora fatta) né di prevedere un esborso economico così importante. In via Aldo Rossi i lavori che verranno fatti in vista della finale di Champions del 2016 sono ritenuti sufficienti a rendere l’impianto efficiente, moderno e in grado di generare ancora più proventi. Ecco perché i rossoneri non sentono l’esigenza, a differenza dell’Inter, di investire altri soldi. Nelle prossime settimane sarà programmato un altro incontro, ma non è escluso che, per fare chiarezza una volta per tutte, a metà ottobre quando tornerà a Milano sia Thohir a chiedere a Barbara Berlusconi un summit. Ma finché la vicenda Mister Bee non sarà definita, il Milan prenderà posizione?