Tavecchio: Nuovi stadi? Sistemiamo quelli esistenti
« Invece di pensare a nuovi stadi, si dovrebbe provare a sistemare quelli esistenti». Carlo Tavecchio, presidente federale, lancia un appello ai presidenti del grande calcio. Intervenuto alla Camera alla presentazione del disegno di legge “Educazione e cultura sportiva” promosso da Daniela Sbrollini, deputato Pd, Tavecchio ha chiarito: « La Nazionale per giocare al Sud è obbligata ad andare a Palermo perché gli altri stadi, da Napoli a Bari, non sono a norma per i regolamenti internazionali. A cosa serve creare nuove aree di cementificazione? A Napoli un nuovo stadio dove lo costruisci, sul mare come fanno i giapponesi con gli aeroporti? E’ necessario organizzare bene gli spazi dentro ai quali lo sport si può muovere, senza delegare tutto agli enti locali che con la legge di stabilità non possono spendere per gli impianti. E senza affidarsi agli investimenti privati che per loro natura cercano il profitto. Serve una legge organica per il mondo dello sport». COLLASSO. Ascoltato anche dal presidente della Lega di B Abodi, Tavecchio ha poi ricordato il ruolo di «panacea sociale» dei campionati di calcio in quanto «regolatore di tensioni» osservando: « I diritti tv sono stati una manna dal cielo ma non so quanto dureranno. Dobbiamo dotarci di risorse alternative di reddito per mantenere il sistema sportivo attuale».
LE DONNE. In mattinata, l’Esecutivo della federazione aveva affrontato il tema dello sciopero minacciato dal calcio femminile: « La situazione non è mai stata irrisolvibile. La Lega Dilettanti avrà un rappresentante che tratterà direttamente con le società. Lo abbiamo individuato nella figura di Rosella Sensi, che ha notevole spessore tecnico e di immagine. Vogliamo gente giovane. Inoltre destineremo 500.000 euro all’anno allo sviluppo del calcio femminile. Ma bisogna anche trovare soggetti che investono sulle società. Nel mondo femminile non esistono interventi pubblici».
«Serve una legge che aiuti gli enti locali. Il calcio trovi altri introiti oltre ai diritti tv»