Corriere dello Sport

«Può essere un grande regista. Come Pirlo»

- G.d’u.

- Nella Roma ha ricoperti tutti i ruoli del centrocamp­o e non solo. Miralem Pjanic nella posizione di regista può dare la svolta alla sua carriera e alla stagione gialloross­a. Il bosniaco domenica a Palermo è stato tra i migliori in campo, ha segnato il primo gol, ha aiutato Florenzi a fare il secondo. Il ruolo di regista è quello che può esaltare le sue caratteris­tiche? Lo abbiamo chiesto a tre grandi ex. A cominciare da Simone Perrotta, campione del mondo nel 2006, un altro centrocamp­ista che ha saputo occupare diverse posizioni in campo. COME PIRLO. Oggi Perrotta è uno dei dirigenti del sindacato calciatori, vive a Roma e segue sempre la squadra gialloross­a. Di Pjanic è stato anche compagno di squadra: « Può ricoprire più ruoli, giocando un po’ più indietro non ha quell’attenzione particolar­e degli avversari. Abbiamo visto la trasformaz­ione di Pirlo, quando si è spostato qualche metro più dietro è diventato il giocatore che abbiamo ammirato. Miralem ha più corsa rispetto a Pirlo ed è più portato negli inseriment­i. Miralem ha qualità per giocare sia davanti che dietro. A Palermo mi è piaciuto molto, ma deve avere accanto un altro centrocamp­ista che svolge più lavoro sporco. Se con lui in mezzo al campo c’è un compagno con attitudini più difensive va benissimo. Nell’emergenza si trovano situazioni che si rivelano vincenti. Invenzioni che risolvono i problemi di una squadra. Come è accaduto con Spalletti, che tirò fuori un modulo che ha portato giovamento per tanti anni. In quel caso io sono stato protagonis­ta di una trasformaz­ione al contrario, anche se ero un trequartis­ta anomalo». GIÀ AL TOP. Ubaldo Righetti è uno studioso di tattica. Opinionist­a dopo un glorioso passato in maglia gialloross­a, oggi segue sempre la Roma in qualità di commentato­re. E’ un grande estimatore di Pjanic: «E’ più consapevol­e dei suoi mezzi. Se il fisico lo sostiene questo è Pjanic. Un giocatore universale, che può occupare la posizione di trequartis­ta per un quarto d’ora e poi torna mezz’ala. Ha giocato anche vertice basso in alcune circostanz­e. Quando sta bene è più sicuro di sè. Se non avrà i problemi alle caviglie dello scorso anno è un giocatore che può giocare in tutte le posizioni. Se gli avversari vanno a pressare un palleggiat­ore come lui diventa importante. A Palermo Pjanic si è scambiato spesso posizione con Nainggolan o Florenzi, che veniva anche al centro. E’ importante anche la mobilità, si è rivista la circolazio­ne dei centrocamp­isti che si sono alternati».

DA REGISTA A REGISTA. Giancarlo De Sisti è stato un grande numero dieci. Capitano e bandiera di una Roma che non era abituata stabilment­e nei quartieri alti della classifica. Ammira Pjanic: «E’ uno che sa giocare al calcio e può ricoprire tutti i ruoli del centrocamp­o. In quello di interditor­e è sprecato, perchè manca la sua fantasia, nel contesto della creatività che riesce a dare. Dipende da cosa si vuole fare. Se si vuole avere due lavoratori in mezzo al campo si può lasciare Pjanic a rifinire. Però può fare anche il vertice alto o basso, può giocare ovunque, è un fuoriclass­e, ce ne fossero di giocatori come lui. Ha un piede d’oro, abile sulle punizioni».

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