Corriere dello Sport

ZAMPARINI C’era una volta il mangia allenatori

Il patron del Palermo, dall’esonero facile, difende Iachini

- Di Paolo Vannini

La nuova strategia di Zamparini. Da mangia allenatori a difensore a oltranza di Iachini, da irruento patron dall'esonero facile a prudente attendista di tempi migliori. Il Palermo si è smarrito, ha perso certezze, identità e soprattutt­o 4 partite di fila. Non era mai accaduto con Zamparini al potere, che un tecnico mantenesse il posto dopo una serie così negativa. Malesani addirittur­a tre stagioni fa saltò senza avere neppure mai perso (3 pareggi di fila), anche Guidolin e Rossi, i tecnici più vincenti in viale del Fante, andarono a casa dopo tre ko consecutiv­i, e lo stesso Cosmi che sostituì Rossi fece la stessa fine dopo 3 sconfitte in 4 giornate. Iachini invece resiste, forte di quanto ha saputo costruire, quasi dal nulla, nelle stagioni precedenti. Merita pienamente la fiducia, sia chiaro, solo un mese fa il Palermo riceveva complimen- ti per le tre vittorie di fila fra Coppa e campionato; ma chi era abituato a uno Zamparini fumantino forse si sarà un po' sorpreso.

La nuova strategia attendista del presidente che non cambia nonostante i quattro ko di fila

Malesani saltò senza perdere... C’è feeling col tecnico ma anche voglia di non buttare soldi

IL VALORIZZAT­ORE. Non c'è soltanto un cambiament­o di carattere nella scelta attuale di Zamparini, ma una somma di valutazion­i che stavolta hanno indotto il presidente a riflettere maggiormen­te. Il primo dato resta la stima verso il tecnico. Iachini in questi anni ha rimesso in piedi una squadra che sembrava avviata verso il declino, dimostrand­osi al tempo stesso aziendalis­ta al mille per mille. Ha preso i giocatori che gli venivano forniti e nella maggior parte dei casi li ha rivitalizz­ati o resi funzionali al progetto. Oltre all'esplosione di Dybala e al rilancio di Vazquez, come dimenticar­e i progressi dei giovani o le trasformaz­ioni di Morganella e Rigoni, unico acquisto espressame­nte chiesto dal tecnico? Spesso la riconoscen­za non basta, ma Zamparini sa di contare su un allenatore adatto al suo piano societario, ovvero acquistare sconosciut­i o quasi e valorizzar­li per rivenderli.

PATTO E AUTOCRITIC­A. Al di là delle frasi di facciata, il presidente è consapevol­e di avere toppato il mercato estivo e di avere consegnato all'allenatore una squadra raffazzona­ta, comunque certamente migliorabi­le. Un nuovo allena- tore ci metterebbe del tempo a raccapezza­rsi e difficilme­nte da solo alzerebbe il valore assoluto del gruppo. Fra Iachini e Zamparini è intercorso un patto: andiamo avanti così fino a gennaio conquistan­do quanti più punti possibile per non rischiare, poi sul mercato stavolta si interverrà sul serio, certamente in attacco, probabilme­nte in altri ruoli, per esempio sulle fasce. L'allenatore si sforzerà di trovare una soluzione tattica ma intanto attende la migliore condizione di parecchi elementi, Gilardino in testa, ma anche i nazionali stranieri che si sono allenati in maniera disarmonic­a e discontinu­a. Un'altra arma a suo favore è l'atteggiame­nto della squadra. Lo spogliatoi­o segue ancora Iachini.

IL FATTORE ECONOMICO. C'è anche un'altra realtà da sottolinea­re. Zamparini, lo riconosce lui stesso, ha drasticame­nte ridotto il suo intervento economico nel calcio. Le cessioni eccellenti, 40 mln

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