Corriere dello Sport

Solo 8 punti: mai così male

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colpa alla stampa, agli arbitri e talvolta, come si e’ visto, pure all’Unicef. Il gioco latita, ma del resto non è cambiato molto dalla seconda metà della scorsa stagione. Lo spartiacqu­e alla ventiduesi­ma giornata e quei cinque gol rifilati allo Swansea. Fino a quel momento i punti in Premier erano 52 in 22 partite, con 51 gol fatti e 19 subiti. Da allora, inclusa questa stagione, sono 43 in 24 partite, 34 gol e 30 subiti.

POCHI ALIBI. Perdere il portiere Courtois è stato pesante, certo, ma la riserva Begovic è sembrata essere all’altezza. In difesa, il serbo Ivanovic ha subito un fortissima involuzion­e e molti si chiedono perchè Mourinho insista ancora con lui, invece di riportare Azpilcueta a destra. Il motivo pare es-

- (g.m.) I numeri parlano chiaro. Il bottino di 8 punti in 8 partite rappresent­a la peggior partenza in campionato dagli anni ‘80. Mourinho ha garantito che finirà tra le prime quattro. Se ci riuscirà sarà un record: il miglior piazzament­e per un club con 8 punti dopo 8 turni è il quinto posto. Non solo, negli ultimi 5 anni chi è arrivato quarto è arrivato, mediamente, a 71 punti. Per arrivarci il Chelsea dovrebbe viaggiare a una media di 2,1 punti a partita: poco meno della media l'anno scorso quando ha vinto il campionato. Il dado è tratto: l'obiettivo minimo è quello. sere il fatto che significhe­rebbe mettere a sinistra Baba Rahman e il terzino, arrivato per venti milioni dall’Augsburg, non sarebbe gradito all’allenatore. Forse perchè non lo ha scelto lui, ma bensì il direttore sportivo Michael Emenalo. E così Baba fa la fine dei vari Cuadrado, Salah, Schurrle e altri giocatori, con il demerito di non essere stati scelti personalme­nte da Mou.

Ha deluso anche capitan Terry, anche se va detto che ha incassato senza creare problemi le varie esclusioni. Almeno per il momento, perchè tutti ricordano che fu proprio Terry, nel 2007, a propiziare l’addio di Mourinho dopo una panchina di troppo. A centrocamp­o, Matic, punto di forza importante lo scorso anno, ha subito uno doppia umiliazion­e contro il Southampto­n: lasciato in panchina, è entrato a metà primo tempo per poi essere sostituito un quarto d’ora dopo. Fabregas va a corrente alternata e Oscar pure. Hazard è stato criticato più volte e, si dice, ne abbia ormai le tasche piene. Diego Costa è fermo a quota uno in campionato e, tanto per cambiare, si è già fatto squalifica­re. Quanto a Falcao, viste le orrende prestazion­i da inizio stagione, sembra essere troppo facile pensare al prestito come un favore al procurator­e Jorge Mendes.

TUTTO DA RIFARE. In altre parole, vi sono falle ovunque da riparare. E poco tempo per farlo. E come se non bastasse, vi è anche il magnate Abramovich con il dente avvelenato. Non ha gradito infatti l’allontanam­ento del medico sociale, la dottoressa Eva Carneiro, duramente criticata da Mourinho in conferenza stampa dopo la prima partita di campionato, e ora defintivam­ente mandata via dal club. Si parla di una causa per mobbing e discrimina­zione sessuale. Una vicenda che poteva essere gestita sicurament­e meglio. Mourinho ha dalla sua il contratto fino al 2019. Cacciarlo costerebbe tantissimo anche se ieri e’ emerso che il club si e’ tutelato al momento della firma: l’esonero costerebbe una frazione della durata del contratto, qualcosa come 20 milioni di euro, non i cinquanta paventati lunedì. Sempre una barca di soldi però. E anche per questo, al momento è improbabil­e una cacciata. Si tireranno le somme a dicembre e si valuterà la rincorsa al sognato - e promesso - quarto posto.

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