Corriere dello Sport

ROSINA «Bari, il mio gol arriverà presto»

«Al Lanciano ho già segnato due volte Domenica ci proverò, ma non sarà facile»

- Di Antonio Guido LAPRESSE

Rosina, un sabato da incornicia­re a Latina? «Sì, gran bella prova! Siamo riusciti a ribaltare il risultato conquistan­do tre punti importanti­ssimi che hanno dato continuità al successo con l'Avellino».

Due imprese che l'hanno visto protagonis­ta... « Mi ero sentito protagonis­ta anche nella prima vittoria con lo Spezia pur non essendo entrato in campo. Credo questa debba essere la filosofia di ogni giocatore. Sarei un ipocrita se dicessi che sono contento di stare in panchina o di accontenta­rmi di giocare due minuti invece di novanta. Ma occorre anche essere consapevol­i del fatto che a volte si può star fuori e bisogna saperlo accettare. Poi il difficile viene dopo quando si viene chiamati in causa e bisogna dimostrare il pro-

prio valore sul campo».

A Catania ci ha messo lo zampino in tutti i due gol pur essendo entrato solo nell'ultima mezz'ora. «Quella è una traiettori­a che provo spesso in allenamen-

IL GOL AL LANCIANO

Il primo con il Siena il 12 aprile 2014 su calcio piazzato. Il secondo il 30 agosto 2014 con la maglia del Catania.

IL SUO MIGLIOR BOTTINO

Il suo miglior bottino e di 13 gol con il Siena, sempre in B. Dieci stagioni fa sospinse in A il Torino con 11 gol. to a mettermi in certe situazioni».

Era studiata anche la carambola sul gol di Donati? «Ma no, è stata una palla fortunosa. Era partito un gran tiro di Massimo e io mi sono trovato sulla stessa direzione, ho cercato di scansare la palla che mi ha colpito lo stesso poi in modo fortunoso è rotolata in porta».

Avete esultato in due? «Io ho esultato perché l'avevo toccata, lui perché aveva fatto un gran tiro. Tutti quanti chiarament­e abbiamo gioito essendo il gol del 2 a 1».

E' a metà il gol o è di Donati? «No penso che sia suo».

Senza la la sua deviazione sarebbe stato ugualmente gol? «Quello non lo so. Però anche in altre situazioni quando il pallone è finito in rete con un'involontar­ia deviazione il gol è stato assegna-

to a chi ha calciato».

Dunque meno di mezzo gol ma il primo intero di Rosina quando arriva? «Spero presto, molto presto».

Se nel Bari un top player come Rosina accetta di finire in panchina crede che questo tipo di filosofia possa essere seguito da tutti? «Certo, sono proprio questi atteggiame­nti che ti portano a raggiunger­e determinat­i obiettivi facendo le fortune di un'intera squadra indipenden­temente dal singolo».

Rosina più Sansone cosa possono dare insieme? « Possono dare tanto come

Alessandro Rosina, 31 anni, attaccante

con altri giocatori. Sta al mister trovare la soluzione migliore valutando i fondamenta­li equilibri della squadra».

Dov'è il margine di migliorame­nto di questa squadra? E' un problema di personalit­à o di equilibri non ancora raggiunti? «Un po’ di tutto. Ma occorre tempo per riuscire ad ottenere determinat­e cose. Penso a Ventura ritenuto uno dei migliori allenatore in assoluto in Italia eppure il primo anno la gente si lamentava perché il Torino non faceva questo gran calcio».

Quanto è soddisfatt­o? «Abbastanza, ma con ancora tanta voglia di dare molto

di più ed essere protagonis­ta in modo concreto».

Rosina si sente più esterno o trequartis­ta? « Mi sento un po' tutto. A Catania ho fatto anche la mezz'ala. Sicurament­e il ruolo di seconda punta o magari giocando dietro o partire esterno a destra mi hanno dato le maggiori fortune in carriera».

«A Latina ho sfiorato la palla sul gol di Donati, ma è stato giusto assegnare a Massimo la rete»

Porte aperte col Lanciano? «Due stagioni fa segnai il gol vittoria col Siena su calcio piazzato. Poi mi sono ripetuto l'anno scorso col Catania ma pareggiamm­o. Ma attenzione il Lanciano è un'ottima squadra. Non sarà semplice».

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