Keita, lo stop è ancora lungo. Ma Rüdiger accelera
Per il centrocampista almeno un altro mese di stop. Il tedesco: «Sto molto meglio, voglio rientrare presto»
Tanti partono, qualcuno torna. O tornerà. Un giorno. Per Seydou Keita il giorno è lontano, più lontano di quanto si pensasse. E’ la strana geometria degli infortuni muscolari, soprattutto quando colpiscono giocatori di una certa età e di lungo corso. A mano a mano che migliorano si scopre che la guarigione completa si allontana.
Inizialmente avevano previsto quindici o venti giorni di assenza. Già non erano pochi, per l’albero maestro del centrocampo che per di più consentiva a De Rossi di starsene tranquillo in difesa lasciando il centrocampo in ottime mani. Ieri, a una decina di giorni dal doloroso rotolone del maliano contro il Carpi, quella coscia destra infortunata è stata passata al setaccio di nuovi con- trolli strumentali. Che hanno evidenziato, citiamo, «una buona progressione riparativa della lesione della giunzione miotendinea al muscolo semimembranoso».
Talmente buona che alle terapie già condotte sin qui si sono aggiunte 5 settimane di stop ulteriore. E qui s’incrociano e s’affrontano le due correnti di pensiero più antiche del mondo, la scuola degli ottimisti e la scuola dei pessimisti. I primi prevedono che nel giro di un mese Keita sarà di nuovo se stesso. Significherebbe rientrare appena in tempo per il derby dell’8 novembre. I pessimisti hanno già salutato il mediano dandogli appuntamento per dicembre. Vale sempre la pena in questi casi prendere una prudente posizione di compromesso: è ragionevole pensare che Keita tornerà tra gli effettivi del tecnico Rudi Garcia per il 21 novembre, dopo la sosta della Serie A successiva a quella in corso. La Roma giocherà a Bologna, il derby sarà andato ma il campionato resterà lungo.
Logico che finché De Rossi, peraltro a imminente rischio squalifica, sarà costretto a occupare uno dei due posti da difensore centrale - a tal proposito, bisognerà vedere nei prossimi giorni come procede il dolore al costato che ha in queste ore bloccato Manolas - il centrocampo resterà pericolosamente spopolato. Dunque la premura di recuperare Le- andro Castan e Antonio Rüdiger, premura che non dev’essere sinonimo di fretta, rimane accesa. Castan si sta sforzando di riportare alla piena mobilità il suo fisicaccio da quasi un quintale. Ma di certo Garcia non lo manderà in campo sin quando non lo riterrà perfettamente sovrapponibile con il puntuale regista difensivo delle stagioni precedenti.
Allora Rüdiger. Al quale prudono le mani. «Sto molto meglio, spero proprio manchi poco al rientro», dice lui stesso, guardandosi le ginocchia martoriate. Non tutti i desideri vengono esauditi, però è inutile preoccuparsi oltre la ragionevolezza. Due o tre settimane fanno il tempo che ancora occorre al tedesco. Quindi la convocazione per l’Empoli è problematica, quella per la trasferta a Firenze del 25 ottobre non è da escludere.
L’ex del Barcellona rischia di saltare il derby. Anche se migliora la lesione alla coscia destra